lunedì 6 aprile 2009

Gallina decapitata, con pigiama, forse va in cielo

Marco ieri è andato in pollaio con il nonno.
C'era una gallina che stava per deporre l'uovo ma era grosso, troppo, e la massa grassa dell'animale ostruiva la fuoriuscita, come ha svelato l'autopsia. La gallina soffriva e le altre amiche del pollaio hanno iniziato a beccarla proprio sul deretano.
L'intervento del nonno non è servito: deposto l'uovo, sono uscite anche le interiora. Occorreva sopprimere il pennuto.
Nel frattempo Marco era stato raggiunto da Antonio. Non ha visto il nonno mentre sgozzava la gallina, ma l'ha vista balzare in piedi e scuotersi come una invasata, senza testa.
Si è spaventato, ha iniziato a piangere e a fare domande.
Così quando il nonno ha spennato la gallina (e ancora non so se abbiamo fatto bene) io e Antonio siamo rimasti in giardino con Marco, osservavamo in disparte tra un gioco e l'altro. Il vederla inerme l'ha rassicurato.
Questa la parte drammatica della storia e anche quella che mi ha fatto riflettere non poco su quello che vivono i bambini in guerra quando vedono persone, non galline, perdere la vita.


Non so se avete mai visto una grassa gallina senza penne: è un pollo dalla pelle giallognola e flaccida. "Mamma perchè il nonno ha messo il pigiama alla gallina?" ha chiesto Marco.
Questa è la parte che mi ha fatto ridere.

Poco fa ero in camera con Luca. Marco stava ancora parlando della gallina.
"Ecco papà ho capito che se una gallina ha un uovo grosso e esce il sangue allora il nonno la uccide. Vero? Però se non ha un uovo grosso e non esce il sangue allora non la uccide. Poi però vero che va in cielo?"
"Marco io non lo so se va in cielo." dice Antonio.
"E neanche io lo so, però mamma lo dice. Ma poi in cielo ci sono Fifino e Fifone e dove la mettono la gallina? Eeeehhh non ci sta. Vero?"
Chi conosce Marco associ alle parole: i suoi grandi occhi sbarrati, il gesticolare del suo corpo; si concentri sulle sue braccia aperte e sul tono imperioso della voce.

10 commenti:

  1. "Chi conosce Marco associ alle parole: i suoi grandi occhi sbarrati, il gesticolare del suo corpo; si concentri sulle sue braccia aperte e sul tono imperioso della voce."

    ........non lo avevo ancora letto ma già me lo immaginavo!
    dici che stasera me lo faccio raccontare?

    RispondiElimina
  2. @Giovanna: probabilmente te lo racconterà lui, ma se così non fosse eviterei. Mi sembrava abbastanza scosso ieri e non vorrei ricordarglielo. A questa sera!

    RispondiElimina
  3. mamma mia che scena terrificante, avrebbe sconvolto anche me che sono grandicella...roba da diventare vegetariani!
    cmq hai ragione, ci sono ragazzini che crescono in realtà terribili, altro che galline! e poi queste cose una volta facevano parte della vita quotidiana, mentre ora nn ci siamo più abituati.

    RispondiElimina
  4. Anche se non conosco Marco, mi immagino la scena... e dall'altro lato la tua riflessione è molto giusta. Strana la vita eh?

    RispondiElimina
  5. ps Buon compleanno! Se fossi a Milano ci verrei pure io a vedere Duchesne...

    RispondiElimina
  6. accidenti, che scena. e comunque hai ragione nella tua riflessione. Ci sono bambini che questi quesiti si sono stancati di porseli, a furia di vedere morte intorno...

    RispondiElimina
  7. E' vero, pensiamo sempre a proteggere i nostri bambini da certe immagini. E poi ce ne sono tanti che lo portano scritto negli occhi quello che si sono abituati a vedere...

    Ti ho appena conosciuta, ma ti faccio i miei auguri di buon compleanno (senti, poi ce lo racconti com'è questo Federico-Duchesne, che io a quell'ora proprio non ce la faccio a lasciare i bimbi?)

    RispondiElimina
  8. Buon compleannoooooooooooooo!!!

    RispondiElimina
  9. Ciao Renata, sono Giulia, la ragazza che hai appena conosciuto alla presentazione di Studio Illegale. È davvero carino il tuo blog, e mi farà piacere leggere i tuoi post. Io ti ho già linkata, e se vuoi passare a leggere il mio blog, mi trovi all'indirizzo http://marissa.style.it
    Già, in rete mi faccio chiamare Marissa.
    Quindi, se ho capito bene, hai due figli? Quanti anni hanno, se non sono indiscreta?

    RispondiElimina
  10. @Emily, Babuska, Lisa2007 e Mamma in 3D: avete arricchito il mio post, ognuna ha aggiunto un dettaglio che fa riflettere: la famigliarità a certe scene nel mondo contadino che introduceva molto presto al contatto con la morte e di conseguenza la stranezza della vita, e ancora le mancate domande dei bambini perchè ciò che è famigliare e quotidiano non suscita stupore e forse nemmeno più paura e i loro occhi. Grazie.

    Grazie a Babuska, Mamma in 3D e a Rox per gli auguri!

    @Marissa: premetto per chi non c'era che non sono andata a pubblicizzare il blog... La mia amica Isa che è anche una collega o ex collega mi sostiene dall'inizio e devo dire che è anche merito suo se ho inziato a scrivere su questo spazio... ecco colpa sua! (guarda un po' ISA come ricambio la pubblicità e l'amicizia:-) )
    Torniamo a noi. Ciao Giulia, certo che domani passo a trovarti e poi la mia tesi di Laurea in qualche modo aveva a che fare con la tua passione. E sì ho due figli: Marco di tre anni e cinque mesi e Luca di uno e cinque mesi... ma qui trovi un po' tutto.

    Per Mamma in 3D e chi avrebbe voluto partecipare alla presentazione del libro: parlare di Federico Bàccomo meriterebbe un post. E dai quasi quasi ve lo scrivo...

    RispondiElimina