giovedì 25 febbraio 2010

Mi stringe la mano

Marco esce dalla scuola d'infanzia triste, mi abbraccia, è silenzioso.
"Marco cosa succede? Non stai bene? Fammi sentire se hai la febbre?"
Resta in silenzio, MI STRINGE LA MANO mentre camminiamo verso l'auto. Poi durante il tragitto materna-nido mi racconta la sua giornata.
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Caro Marco,
le bambine sono così, nessuno maschietto può competere con l'amica del cuore, non a cinque anni almeno. Forse oggi non ti ha dedicato molte attenzioni ma succede. Non mi chiedere perchè in continuazione, non ho risposte. Forse Luna è un po' timida, forse non è innamoarata nonostante ti sorrida spesso o forse è innamorata e si vergogna ma hai ragione non sono concetti semplici.
Ok io sono la mamma e dovrei saperle queste cose, sono una "femmina" e dovrei capire le femmine, ma non è così! Non è che le donne capiscono sempre le altre donne meglio degli uomini sai? Tu hai ragione hai quattro anni e vuoi capire , ma nemmeno a trenta capirai tutte le donne che incontrerai. Molte fuggono quando amano, per insicurezza, per paura di farsi male o anche semplicemente perchè quell'amore è arrivato troppo tardi nella loro vita e rompere gli equilibri consolidati è complicato. Ok resetta tutto questo sono andata troppo oltre.
Prova a proporle di giocare un po' con te domani, magari fai scegliere a lei il gioco, ne sarà contenta. Però non posso proprio sopportare di vederti silenzioso, non per questo motivo. Non so come consolarti! Cosa si dice ad un bambino di quattro anni per alleviargli le pene d'amore?
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"Ok Marco andiamo a prendere Luca e poi c'è un rimedio infallibile che con le donne funziona sempre, lo shopping! Andiamo a comperare il costume da bagno per il mare? Va bene?"
"Si mamma! E se troviamo quello delle Winx lo prendiamo per Luna!"

mercoledì 24 febbraio 2010

Luna

A inizio estate il suo cuore batteva solo per Michelle.
A fine estate il seguace del detto lontano dagli occhi lontano dal cuore, ha ripiegato sul compagno di classe Felice.
Ora dopo il letargo invernale è tempo di nuovi amori.
Da giorni Marco parla della sua amica Luna, mi supplica di invitarla a giocare a casa il pomeriggio e questa sera con la spontanietà, l'entusiasmo e il fiume di parole cui sono ormai avvezza mi ha confidato di essere innamorato di lei.
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"Mamma oggi ho detto al mio amico Mattia che sono innamorato di Luna. Lui si è messo a ridere perchè le femmine non gli piacciono perchè dice che fanno solo giochi stupidi. Poi ha detto alla maestra che ero innamorato di Luna."
"Marco sono contentissima per te, è bello condividere i propri sentimenti con gli amici e non preoccuparti per Mattia, voleva solo fare lo spiritoso con la maestra. E' bello essere innamorati. E la maestra cosa ha detto?"
"Lei ha sorriso e anche Luna ha sorriso!"
"Amore ma Luna è innamorata di te?"
"Non lo so, quando glielo ho chiesto ha solo sorriso!"
"Glielo hai chiesto?"
"Sì ieri quando riordinavamo in salone solo noi due."
" Sai a volte le bambine non parlano, ma se ha sorriso un po' le piaci!"
"Sì forse è innamorata e poi mi piace tanto giocare con lei. Io la rincorro e le faccio solletico sulla schiena e lei ride"
"Ah ecco il solletico sulla schiena?!"
"Sì anche sulla pancia."
"Ah ecco il solletico sulla pancia?!"
"Sì e poi corriamo e lei sorride sempre con me!"
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"Mamma ma tu eri innamorata di papà quando eri piccola come me?"
"Innamorata a quattro anni??? Bhe no mi piaceva Francesco, papà non lo conoscevo."
"Ah io invece voglio stare sempre con Luna e poi ci sposeremo."
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"Mamma, ma io voglio bene anche a te, però non posso essere innamorato di te."
No hai ragione io sono solo la mamma. Una mamma follemente innamorata di te e di tuo fratello, che vi adora come nessun altro uomo al mondo, che vi riempirebbe di baci e carezze in ogni momento della giornata, che vi stritola in lunghi e appassionati abbracci. Una mamma che è felice di ascoltare le tue confidenze e di incoraggiarti a non avere paura di dire "Ti amo".
"Mamma non posso essere innamorato di te perchè tu sei troppo grande e poi andrai in cielo prima di me, vero? Invece Luna ha cinque anni e allora staremo sempre insieme."
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Fatemi capire perchè qualsiasi sia l'argomento di cui stiamo parlando, IO devo sempre finire in cielo.

lunedì 22 febbraio 2010

Falsi sospetti

"Mamma che lavora" conosce tutti i colleghi del nuovo ufficio e con tutti ha un buon rapporto. Ha riscoperto il piacere di recarsi al lavoro, si ferma quasi sempre oltre l'orario stabilito per poi correre disperatamente verso il cancello della scuola materna, sicura che un giorno o l'altro troverà il suo Marco seduto sul marciapiede ad aspettare. La sera si diletta ad ultimare documenti e di tanto in tanto augura la buona notte ai colleghi che trova in rete o chatta con loro perchè mal comune mezzo gaudio. "Mamma che lavora" sa che qualsiasi cosa faccia non servirà per una crescita di stipendio o professionale, almeno non ora che è in part time, ma è fatta così: si butta anima e corpo come ha sempre fatto in passato dimentica dell'anno trascorso da mendicante lavorativa. "Mamma che lavora" non ha abbandonato il suo progetto più grande ma visto che le speranze si affievoliscono mese dopo mese, non ha mai parlato con il Capo del suo più grande desiderio.
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Oggi "Mamma che lavora" ha ricevuto la conferma della sua partecipazione al corso d'inglese richiesto oltre un anno fa dal precedente responsabile. Inizio del corso DOMANI.
Mamma si affretta a chiedere conferma ai nuovi responsabili:
"Senti Capo, ci sarebbe questa opportunità riemersa dal passato, mi piacerebbe però l'orario non è comodissimo. Comunque lo sai che non è un problema recuparare la sera, insomma mi vedi collegata da casa spesso. Che dici?"
"Certo cara e poi ti sarà molto utile quando tornerai a lavorare a tempo pieno. Un'occasione da sfruttare!"
"Tornare a tempo pieno? Diciamo che per il futuro avrei sperato in un terzo figlio più che nel tempo pieno. Ma hai ragione tu, è un'ipotesi in cui ormai non credo più nemmeno io."
"Terzo figlio???!!!!????!!!"
Il capo era perplesso e un poco turbato e in minima parte rassicurato dal mio confermargli che i miei desideri sembrano destinati a rimanere tali e quindi poteva stare tranquillo.
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Cinque minuti dopo il Capo passa accanto alla mia scrivania e osserva l'ultimo libro che sto leggendo "I love shopping for the baby"e ha un sussulto.
"Tranquillo Capo, è l'ultimo di cinque libri simpatici e divertenti ma nulla a che vedere con il mio stato. E poi ti pare che dopo due figli ho bisogno di consigli su cosa acquistare?"
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Mezz'ora dopo sono in riunione con il mio diretto responsabile e un altro collega. Passa il Capo. Il collega, ricordando uno scambio di battute mattutine mi invita a sedere: "Prego nel tuo stato è meglio che stai comoda". Il Capo non era più tanto tranquillo.
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Caro Capo, puoi davvero stare tranquillo purtroppo, non mentivo stamane. Continuerò a lavorare come sempre perchè mi piace farlo al di là del dovere e del necessario. Continuerò a lavorare con la passione che conosci e che può far pensare che il lavoro è l'unica cosa imporante nella mia vita. Ma non è così, non lo sarà mai più, ci sono desideri a cui non voglio rinunciare, non ancora.

domenica 21 febbraio 2010

Primi tepori

Il freddo, il vento, la neve, la pioggia ci hanno portato ad accantonare per intere settimane la nostra gita domenicale alla fattoria poco distante dalla casa dei nonni.
Fino ad oggi.
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Lungo il sentiero chiazze di pantano ovunque: gli scarponi affondavano e qualche scivolata è stata inevitabile ma tutto intorno si respirava già un'aria primaverile.

Piante verdi, un primo gelso ancora spoglio, un noce, un altro gelso, il rumore del ruscello, le mucche che guardavano distratte il nostro avvicinarci alla stalla ed eccoci alla piccola fattoria: le capre, libere nel prato, saltavo per superare i ruscelletti; le cinque oche bianche starnazzavano avvicinandosi ad una pozza d'acqua; i cavalli per nulla cambiati dall'ultima volta brucavano l'erba.
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In uno spiazzo assolato abbiamo anche scoperto un gioco di ponti che collegavano in più punti le due rive fiorite del ruscello e le nostre traversate hanno avuto inzio. Una pausa su un sasso lì vicino e il ritorno a casa.

sabato 20 febbraio 2010

Televoto???

Tutti dormono dopo i bagordi del sabato grasso. Accendo il pc per ultimare un documento lasciato in sospeso, in sottofondo le voci del festival di San Remo. Ad un tratto mi distraggo a seguire la televisione: il pubblico in sala protesta e l'orchestra lancia spartiti per aria in totale disaccordo con l'esclusione di una cantante.
Continuo a distrarmi, Antonella annuncia i tre finalisti.
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Non ho seguito il festival, nè le polemiche cui accennava mia madre questa sera, non ho competenze per giudicare le canzoni, ma vedere "Italia amore mio" tra le tre finaliste è proprio una delusione.
Se non fosse che a San Remo il carnevale è alle spalle da giorni avrei pensato ad un ultimo riuscito scherzo!
PS: nulla in contrario a che Emanuele Filiberto canti in TV ma le mie orecchie.........

giovedì 18 febbraio 2010

90 giorni

Le lettere cartacee sono un ricordo di altri tempi. Oggi ci sono le e-mail: rapide e immediate, semplici da archiviare e conservare.
Apri la cartella "Antonio" e trovi il primo appuntamento, le poesie, tracce del viaggio di nozze, la lista della spesa e forse anche l'ultimo litigio; apri "Laura", "Igor", "Carla", "Giovanna" e riscopri le confidenze, i pettegolezzi, gli appuntamenti, le foto; passi a "Lavoro" e una fitta corrispondenza di quando la vpn non funzionava ti invita a passare oltre.... anni di vite condivise alle quali puoi accedere quando vuoi.
Quando poi crei un nuovo account, al vecchio ti colleghi sempre di meno, ma sai che parte del tuo passato è lì gelosamente custodito dietro una semplice login e password, pronto ad riemergere per necessità o nostalgia.
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"Gentile Cliente, ti informiamo che la tua casella di posta e' stata disattivata temporaneamente in quanto non hai effettuato accessi da oltre 90 giorni.
La disattivazione della casella non permette la ricezione di nuovi messaggi e comportala cancellazione di tutti i messaggi in essa contenuti senza possibilita' di recupero."
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"Gentile operatore, sono certa di avere sottoscritto un contratto nel quale era riportata la clausola che è stata applicata nei miei confronti, clausola che probabilmente non ho mail letto ma si sa che l'ignoranza non è una valida giustificazione e non posso avanzare lamentela. Mi rattrista comunque apprendere il tutto con un messaggio tardivo quando nel contratto avevo indicato indirizzo completo, recapito telefonico e se ben ricordo anche un indirizzo mail alternativo. Inutile dire che sono molto dispiaciuta per gli anni di corrispondenza che ho perso e visto che queste parole non usciranno dalla pagina del mio blog mi permetto anche di cambiare registro linguistico questa sera: sono incazzata nera e per favore il tu lo riservi a Sua sorella!"

martedì 16 febbraio 2010

Shut Up

Quest'anno anche la scuola d'infanzia comunale ha aperto le porte alle lingue straniere. L'inglese è fondamentale nella vita: meglio iniziare da piccoli.
Sì insomma non troppo piccoli perchè a quattro anni è presto: i quattrenni devono migliorare la comunicazione nella lingua madre e poi disegnare, colorare, correre, giocare sono attività impegnative e stancanti, meglio non esagerare! A cinque anni tutto è diverso e poi il comune ha stanziato fondi solo per loro, per i quattro anni no. Ovviamente l'esclusione di Marco dall'iniziativa ha spinto Antonio a parlare con la direttrice e nella richesta di chiarimenti ha presentato alla fortunata il suo programma educativo che prevedeva il cinese e il russo da affiancare all'inglese oltre ad altri insegnamenti utopistici. Ma questa è un'altra storia.
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Insomma Marco non segue il corso di inglese ufficiale, gioca però con i bambini di cinque anni e per emulazione impara. Da giorni torna a casa ripetendo: "Hello, run, stand up", c'è anche un "by bike" che sta per arrivederci.
Visto l'entusiasmo dimostrato ho pensato a qualche lezione di sostegno casereccia e abolito l'inizio corso da manuale "Hello Peter, how are you?" sono passata direttamente ai "phrasal verb" e alla espressione che si sentirà ripetere spesso nella sua vita "shut up".
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Ora sapete bene che Luca sta all'arte oratoria come la neve ad ottobre. Sentire l'imperativo, insindacabile e orgoglioso "Shut Up" di Marco rivolto ad ogni tentativo di favellare del fratello non era proprio l'obiettivo del mio corso rapido di inglese.

domenica 14 febbraio 2010

Un attimino, quant'altro, piuttosto che

Sabato pomeriggio alla Feltrinelli del Centro Sarca c'era la presentazione dell'ultimo libro di Gianrico Carofiglio.
Avevo il libro, già letto, ancora in borsa. La presentazione era terminata e di Carofiglio rimanevano solo i manifesti che pubblicizzavano la passata presenza. Ho continuato a rimproverarmi ad alta voce per più di un'ora per non essere arrivata in tempo a quell'appuntamento mai preso. Ero delusa.
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Ho conosciuto Carofiglio la scorsa estate attraverso le prime tre storie dell'avvocato Guerrieri ed è stato amore a prima pagina. Guido (l'avvocato Guerrieri), il suo modo di parlare e di agire, i suoi lunghi flash back ad occhi aperti, la sua capacità di guardarsi dentro, di confrontarsi con la debolezza umana e il "non sa da fare" che in forme diverse attraversa ogni vita. Mi è piaciuto perchè vero, perchè mi sono sentita meno sola davanti a dubbi, incertezze, desideri.
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Ero delusa. Probabilmente avrei chiesto solo un autografo sul libro e lui avrebbe risposto: "Va benissimo, non c'è problema". Io l'avrei guardato stupita: "Non c'è problema? Ma come parli, Gianrico? Sei impazzito? Dopo non c'è problema ti rimangono tre passaggi: un attimino, quant'altro e piuttosto che nell'immonda accezione disgiutiva." Questo quello che avrei voulto dire. "Grazie mille." Questo quello che avrei detto.
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"Le perfezioni provvisorie " Gianrico Carofiglio

venerdì 12 febbraio 2010

Un cappello arancio in testa

Gira per casa scalzo con un cappello da pescatore di cotone arancio in testa, un body intimo sbottonato che penzola fino alle ginocchia e un costume da bagno che fa pan dan con il cappello e in parte richiama il colore del mare.
"Mamma me ponto. Adiamo piscina!"
"Luca hai la febbre dove vuoi andare? Vestiti!"
"Mamma me engo piscina co te!"
Luca ama stare scalzo, indossa spesso il costume da bagno e il solo body, quando può toglie anche quello e corre gridando tra le risate "me nudo, me nudo". Se poi lo costringo a mettersi una maglietta o il pigiama, alza le maniche fin sopra i gomiti e i pantaloni sopra il ginocchio. Ha sempre caldo, giorno e notte.
Il cappello da pescatore di cotone arancio in testa dalle otto del mattino a notte fonda è da imputare alla febbre, almeno spero!

lunedì 8 febbraio 2010

Le parole che non ti dirà mai

Sono circondata da colleghi con figli adolescenti che non fanno che ripetermi "tienili piccoli" che poi arrivano i problemi.
"Vedrai quando ti chiederanno consigli sulla ragazzina, di uscire per la prima volta la sera, quando vorranno andare in vacanza da soli!"
"L'unica cosa di cui puoi essere certa è che prima dei trent'anni non se ne andranno di casa perchè i mammoni Italici non abbandonano vitto e alloggio gratis tanto facilmente."
Io ascolto, so che hanno ragione ma alle scelte che riguardano un futuro remoto non voglio pensare ora che posso ancora abbracciare i miei cuccioli, riempirli di baci e carezze, ora che per loro sono l'unico oggetto di desiderio, l'unico amore, l'unica donna della loro vita. E poi chi li vuole via da casa prima dei trent'anni?! Scherziamo?
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Siamo in auto, io cerco di riferire una notizia ad Antonio e rimprovero Marco per la sua incontinenza verbale. Marco sbuffa, brontola, protesta e poi esplode:
"Io me ne vado di casa! Appena compio cinque anni me ne vado di casa! Capito! Perchè voi non dovete più trattarmi male!"
Ora non erano frasi che non avrei dovuto mai sentire, se non mai almeno non tanto presto?
OH MY GOD!!! Non avrò in casa un seguace estremista delle idee Brunettiane?!

domenica 7 febbraio 2010

I love shopping

Due o tre libri accantonati prima di arrivare a pagina 100. La storia non appassiona, la trama è complessa, i protagonisti complicati o forse semplicemente mancanza di interesse per la lettura. Dopo due mesi di disintossicazione mi sono ritrovata in libreria alla disperata ricerca di una agenda 2010, perchè nonostante il passaggio all'ICT, il fascino di iPhone, i Pod e iPad per me è ancora pari a zero e rimango fedele alla mia vecchia agenda cartacea. E poi mi serviva una scusa per dare un'occhiata a titoli e copertine!
Davanti al rosa, mi sono ricordata dei consigli di un'amica: un libro ben scritto, divertente, adatto al tragitto casa-lavoro in tram. L'ho preso. Peccato che basta una sera per andare da pagina 1 a pagina 295.
Non occorre essere esperte di moda, vestire grandi firme o amare fare acquisti; basta essere state attratte almeno una volta dall'insegna SALDI o aver sfogliato Vogue mentre aspettate il vostro turno dal parrucchiere che vi innamorerete di Becky.
Comunque l'acquisto di "I love shopping" di Sophie Kinsella "non è stato stato un buon investimento", ci sono altri 4 libri che mi aspettano adesso!?

giovedì 4 febbraio 2010

Me la tiro!

Sto cercando di ricordare se la tredicesima lezione di nuoto avesse qualcosa di particolare, qualcosa da poter raccontare, ma non mi viene in mente nulla. Ero stanamente carica e ho nuotato per un'ora senza accusare cedimenti e stanchezza. A dire il vero non avrebbe dovuto essere così visto che questa settimana ho lavorato parecchio ma il lavoro è sempre stata una droga per me e tanto più sono sommersa di attività tanto più ho voglia di fare. Sì insomma non sono poi tanto normale, non c'è bisogno di un bravo psicanalista per capirlo!
Però quando poco fa è rientrato Antonio dalla piscina, mi ha detto che la mia insegnate mi ha fatto i complimenti e ha sottolineato che sono migliorata molto. Non so perchè abbia parlato con lui, ma ha poca importanza.
Ci pensate MIGLIORATA MOLTO in sole "tredici lezioni".
Mi pare propiro il caso di tirarmela un po', almeno sul mio blog!

lunedì 1 febbraio 2010

Un po' di colore

Qualsiasi pediatra esorta ad evitare i cibi ricchi di coloranti soprattutto nei bambini al di sotto dei tre anni. Disturbi come iperattività, scarsa concentrazione e reazioni allergiche possono essere imputati ad eccessivo uso di questi additivi. Capita però che una caramella, uno yogurt o una bevanda a base di frutta venga mangiato anche dai più piccoli senza che i genitori abbiano controllato la presenza dei pericolosi nemici negli alimenti.
Forse non a tutti, ma a me capita, così come le bevande gassate in occasione di feste, di ospiti a cena o anche semplicemente per colpa della befana che non è proprio una salutista e ha scelto dolciumi disgustosi.
Il colore è una calamita: un bicchiere di coca cola o aranciata con tanto di bollicine è decisamente più invitante dell'acqua bevuta a pranzo e cena.
Ecco sì il colore, con il suo fascino perverso, la sua provocatoria seduzione, il suo invito alla trasgressione.
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Luca questa sera era decisamente iperattivo visto che saltava su letto e divano con maggiore eccitazione del solito; la capacità di concentrazione è ancora bassa, difficile dire se minore del solito; anche le reazioni allergiche sono dubbie vista la scorpacciata di cioccolato domenicale.
Non so quanto fosse imputabile al bicchiere di acqua bevuto dopo averci pulito il pennello sporco di tempera blu. Certo è che non doveva succedere nonostante a detta sua fosse "bono mamma!".