Ieri ho partecipato ad una riunione nella mia vecchia sede.
L'incontro era alle 9:30. Alle 8:00 ero in sala riunione in attesa di capire il mio ruolo: ormai in quanto mamma che lavora non mi aspetto più nulla e sono serena.
Ho chiamato Moreno per un saluto e un caffè. E' stato uno dei primi colleghi che conobbi. Spesso siamo andati in trasferta a Roma insieme: il boss e la matricola; a Napoli abbiamo convinto il tassista a fare un giro panoramico della città prima di raggiungere l'aereoporto, tutto compreso nella tariffa massima rimborsata dalla azienda; in altra circostanza il metal detector continuava a suonare, togli questo, togli quest'altro, lui e Tiziano hanno intonato un "Nuda, Nuda!" che ancora ricordo; poi la gita a Venezia insieme ad altri cinque colleghi: la riunione era finita in anticipo e Venezia era vicina.
E' iniziata la riunione: nella sala c'erano piu di dieci persone e in call conference sei o sette. Accanto a me Maurizio, il mio ex capo, quello che mi ha assunto più di otto anni fa, l'amico di oggi (se non fosse per lui e Donatella sarebbero molto più tristi le giornate in ufficio): come sempre era il più preparato, il mondo del gas non ha segreti per lui.
Al telefono anche Mauro, un collega del territorio che conobbi quando ancora Milano era la sede amministrativa principale, lui era uno dei responsabili territoriali e io l'assistente del capo contabile. Mauro ha riconosciuto la mia voce: "ciao Renata".
E' stato come vivere in un flash back: sono ritornata indietro di otto anni, al periodo in cui avevo conosciuto tanti colleghi che erano amici. Erano anni in cui si lavorava tanto e bene. Non è corretto sputare nel piatto in cui si mangia, ma quando mi guardo intorno ora, quando incontro e parlo con i colleghi, quelli che c'erano anche i primi tempi, provo tanta nostalgia per l'azienda di allora, il modo di lavorare, la complicità e la professionalità.
L'incontro era alle 9:30. Alle 8:00 ero in sala riunione in attesa di capire il mio ruolo: ormai in quanto mamma che lavora non mi aspetto più nulla e sono serena.
Ho chiamato Moreno per un saluto e un caffè. E' stato uno dei primi colleghi che conobbi. Spesso siamo andati in trasferta a Roma insieme: il boss e la matricola; a Napoli abbiamo convinto il tassista a fare un giro panoramico della città prima di raggiungere l'aereoporto, tutto compreso nella tariffa massima rimborsata dalla azienda; in altra circostanza il metal detector continuava a suonare, togli questo, togli quest'altro, lui e Tiziano hanno intonato un "Nuda, Nuda!" che ancora ricordo; poi la gita a Venezia insieme ad altri cinque colleghi: la riunione era finita in anticipo e Venezia era vicina.
E' iniziata la riunione: nella sala c'erano piu di dieci persone e in call conference sei o sette. Accanto a me Maurizio, il mio ex capo, quello che mi ha assunto più di otto anni fa, l'amico di oggi (se non fosse per lui e Donatella sarebbero molto più tristi le giornate in ufficio): come sempre era il più preparato, il mondo del gas non ha segreti per lui.
Al telefono anche Mauro, un collega del territorio che conobbi quando ancora Milano era la sede amministrativa principale, lui era uno dei responsabili territoriali e io l'assistente del capo contabile. Mauro ha riconosciuto la mia voce: "ciao Renata".
E' stato come vivere in un flash back: sono ritornata indietro di otto anni, al periodo in cui avevo conosciuto tanti colleghi che erano amici. Erano anni in cui si lavorava tanto e bene. Non è corretto sputare nel piatto in cui si mangia, ma quando mi guardo intorno ora, quando incontro e parlo con i colleghi, quelli che c'erano anche i primi tempi, provo tanta nostalgia per l'azienda di allora, il modo di lavorare, la complicità e la professionalità.
si è cambiato il modo di lavorare e il rapporto con i colleghi. Prima, anche nel mio campo, si diventava quasi una famiglia. Adesso i più giovani tengono le distanze ed è tutto molto più freddo
RispondiElimina@LaPatrizia: nel mio caso è stata l'acquisizione da parte di una azienda più grande. Ha i suoi vantaggi ma sei un numero, tutto è "spersonalizzato". E pensare che anche prima nella sola sede di Milano eravamo più di 200.
RispondiEliminaè terribile lavorare in un ambiente in cui non hai pù stimoli nè soddisfacenti rapporti umani.... l'unica cosa positiva è che hai un lavoro fisso!!!!
RispondiEliminaio non ho neppure quello, anche ora sono precaria... a gennaio 2010 mi scade il contratto e chi vivrà vedrà... tutto sommato, se non fosse così difficile qui trovare un lavoro... il fatto di cambiare dopo quelche anno è positivo, almeno non mi annoio!!!!
ciao
mammina74
@Mammina74: Ho un lavoro fisso e nonostante il part time ben retribuito: è un grosso vantaggio di questi tempi ma anche un forte deterrente a muoversi e cercare altrove. In bocca al lupo per il contratto!
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