lunedì 13 aprile 2009

Pasqua con i tuoi

"Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi!" recita un proverbio.
Dopo novecento chilometri per raggiungere i parenti, diventa doveroso modificare l'adagio.
Ieri in 17 a tavola: suoceri, cognati, nipoti e ovviamente noi. La cuoca è sempre la nonna, ad eccezione della carne arrosto, cucinata sul balcone come vuole la tradizione, che spetta al nonno.

Per anni ho vissuto questi ritrovi in occasione del Natale o della Pasqua con ansia e insofferenza: il susseguirsi di portate, le ore trascorse a tavola, la scarsa famigliarità con gli altri commensali e il rapporto molto conflittuale con mia suocera, rendevano la giornata difficilmente sostenibile.
Ieri è stato un poco diverso.
Complici i bambini che si sono divertiti tantissimo con i cuginetti, la giornata piovosa che non avrebbe permesso altro e la maggiore sintonia con i parenti.
Non posso dire che il rapporto sia diventato idilliaco: abitudini, tradizioni, carattere ci dividono e la lontananza non aiuta certo nei rapporti, però questa volta è andata molto meglio e ne sono felice. Ma è proprio necessario cucinare tanto per un pranzo!

3 commenti:

  1. io sono come te, insofferente a queste cose!!!
    a natale mi toccava, ma l'anno scorso ho detto "basta" ed è stato definitivo.
    ora ci sono davvero poche occasioni e sinceramente mi dispiace xkè amo le grandi famiglie e mi piace stare in compagnia, ma a quanto pare la mia famiglia è una miscela esplosiva che mi lascia mal di pancia x settimane...e allora zac!!!! sperando che in futuro con i miei figli ci sia un rapporto migliore!

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  2. se non sei del sud/isole non puoi capire!!!
    noi aspettiamo con ansia le feste comandate proprio per riunirci tutti insieme... (pasqua e natale da nonna: numero di commensali che varia da 26 a 31 in base all'umore di mia zia cha a volte non ci degna della sua presenza e quindi di quella della sua famiglia (5)... e ci fa tutti contenti!!!)
    spero sia stata comunque una buona pasqua ...
    ps. anch'io odio andare da mia suocera!!!!!
    mammina74

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  3. @Emily e Mammina74: anche a me piace stare in compagnia, non penso sia solo una questine di Nord o Sud.
    Quando però non c'è sintonia con gli altri, quando lo stare insieme è poco più di un'anonima vicinanza con persone con le quali non hai affinità, diventa una forzatura.
    Il pranzo dovrebbe essere l'occasione per un ritrovo, l'elemento di contorno per intrecciare dialoghi e vite, non l'unico elemento. Io sinceramente mi sforzo ma non trovo dentro me argomenti di cui parlare, (probabilmente è un mio problema in quel contesto) e mi limito al pranzo, un po' poco direi.

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