venerdì 29 gennaio 2010

Guarda come se la cava!

Mi distraggo al telefono con una amica e a fine telefonata il muro è imbrattato di rosa e verde. Due grosse macchie causate dal didò "spiaccicato" ad arte sul muro.
Un rimprovero che non spaventa nessuno e poi via di straccio e detersivo.
Marco mi osserva divertito: "Ehi Luca, guarda come se la cava!"

giovedì 28 gennaio 2010

Cambio di testimone

Era già successo all'apertura dell'anno scolastico. Una richiesta dell'insegnate posta al momento giusto ma alla persona sbagliata e Antonio si è trasformato nel fac-totum della scuola: prima gli appendiabiti dei bambini, poi i buchi alla parete.
Antonio temeva che questo secondo lavoro non voluto, l'avrebbe accompagnato a lungo durante la carriera scolastica dei figli, con il tempo la paura è scemata per mancanza di domanda. Fino a ieri.
"Sig. Laterza venerdì mattina potrebbe venire a fissare i ganci per i lucchetti agli armadietti della scuola?"
Antonio a dispetto del detto "non c'è due senza tre" e seguace del motto "ccà nisciuno è fesso" ha dapprima spiegato la tecnica del fai da te all'insegnate, poi si è guardato intorno e individuato il padre di un compagno di Marco: "Ecco qui il papà di Filippo che è bravissimo a montare lucchetti e il venerdì mattina non lavora!"
Venerdì mattina il papà di Filippo andrà alla scuola d'infanzia con martello e cacciavite.
Antonio ha lasciato in segreteria il numero di cellulare per il supporto a distanza. Non c'è dubbio il consulente lo sa fare bene!

mercoledì 27 gennaio 2010

Qualcosa galleggia

Martedì scorso la dodicesima lezione del corso di nuoto è stata sospesa per cause in quel momento non meglio definite.
Uscire di casa di corsa mentre i bambini non hanno ancora finito di cenare, immettersi nel traffico di chi lascia l'ufficio a tarda ora e arrivare davanti alla piscina infreddolita perchè un parcheggio vicino non si trova mai, non è una buona premessa alla notizia :"chiuso riprova un'altra volta".
Aggiungere che proprio martedì scorso avevo chiesto ad Antonio se poteva andare in piscina al posto mio dà tutt'altra luce alla stessa notizia.
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Ieri finalmente ha avuto luogo la dodicesima lezione di nuoto: la causa non meglio definita della scorsa settimana era l'incontinenza "solida" di un bambino durante l'immersione.
Ma ieri l'acqua era pulita e Laura di nuovo con noi. Una Laura diversa che sembrava aver lasciato al 2009 gli appellativi militari, insomma ieri niente insegnante stile marines: stile, dorso, rana, solo braccia, solo gambe.
Poi qualcosa si è risvegliato:"Ok ragazzi stile squadretta quattro volte"
Per chi non lo sapesse lo stile squadretta consiste nell'assumere una posizione da seduti in acqua e arrivare a fondo vasca muovendo solo le braccia in avanti. Sembravamo tante tazzine galleggianti in balia delle onde provocate dai compagni. Gli iscritti al corso principianti ci guardavano perplessi, quelli del master ci biasimavano ridendo.
Ma il nuoto non dovrebbe essere uno sport per il coordinamento del corpo, l'armonia dei movimenti? L'unico effetto constatabile è la tempra dello spirito perchè o impari a riderci sopra o non ti fai più vedere in giro.
Concludo con la massima del marito in tema: "meglio essere dei gallengianti di m.... che una m.... che galleggia."
Ma come ho fatto ha trovare un marito filosofo!?

lunedì 25 gennaio 2010

Colleghi del marito

Lasciamo Milano per Monza e da lì ci addentriamo nel cuore della Brianza. Siamo a Canonica Lambro all'"Antico Ristorante Fossati", ci attendono Roberta e Gigi, Marco e Valeria con il piccolo Mattia.
Serafino ha lasciato Milano da poco, non arriverà da solo ma ancora non sappiamo con chi. E' in ritardo, nessuno si stupisce: tempo fa ci doveva raggiungere per la colazione e non si sa come all'ora di pranzo non era ancora con noi.
Ma è quasi l'una, tardi per un pranzo brianzolo... abbracciamo le tradizioni del luogo e via con gli antipasti...
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Ai colleghi del marito è bandito parlare di lavoro, non resta che parlare di Antonio, di quello che fa in ufficio, al bar, per strada e ancora di quello che racconta avvenire dentro le nostre mura domestiche. Scopro che sanno del blog e lo leggono pure.
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Cari colleghi del marito, è stato davvero piacevole trascorrere qualche ora con voi.
Un po' di imbarazzo nel sentire che mi seguite qui ma nulla in confronto con l'apprendere che sapete molto più di quanto io scriva: Antonio che stende i panni il mattino presto, riordina la tavola e lava i piatti la sera, passa il folletto... tutto vero a parte la frequenza di queste azioni. E' come l'una tantum aziendale, fa piacere all'inizio ma un aumento costante in busta paga è decisamente meglio!
Sorvolo sul numero dei "rapporti" settimanali, se non altro qualcuno potrebbe essere invidioso! :-)
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PS: Grazie a Marco per averci fatto conoscere questo posto: la cucina era ottima e il risotto agli asparagi indescrivibile. Il conto... beh non si può avere tutto!

domenica 24 gennaio 2010

Arturo

Arturo ha due grandi occhi verdi, un pelo folto e nero con una piccola stella bianca sul petto, una coda lunga lunga e una vera passione per i "titti" di Luca.
Arturo è arrivato davanti alla porta di nonna in cerca di cibo, è entrato in casa ed era come se la conoscesse da sempre. E' silenzioso e discreto, educato e ben addestrato: miagola indicando la porta se deve fare pipì, si avvicina alla ciotola del cibo quando ha fame, si accomoda sulla sedia della cucina per i sonnellini brevi e predilige il divano per le lunghe ronfate.
Arturo è il nuovo amore di Marco e Luca, il regalo che Babbo Natale aveva dimenticato: lo strapazzano di carezze, lo inseguono cercando di abbracciarlo, lo imbottiscono di cibo e latte ripetendogli "bravo Arturo, mangia tutto!", gli impediscono di riposare inventando in continuazione giochi dinamici che Arturo non sembra apprezzare molto. Allora Luca si mette a quattro zampe davanti a lui e lo guarda ridendo: "Ciao Arturo, perchè non giochi con me" mentre Marco lo vorrebbe almeno tenere in braccio a lungo ma Arturo preferisce le forti ed affettuose braccia di zio.
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Non tutti sono contenti dell'arrivo di Arturo, il quadrupede è il peggior incubo di nonno Franco: cerca di insegnargli che il suo posto è fuori casa a cacciare topi ma le sue grida di disappunto non spaventano più nessuno, nemmeno Arturo che lo guarda con occhi da pesce lesso e con aria di chi non ha intenzione di sporcarsi le zampe per un topo e torna ad occupare il suo posto, quello del nonno, sul divano.
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Arturo ben arrivato e attento che il nonno è un osso duro!

giovedì 21 gennaio 2010

Padri

Con loro parli principalmente di lavoro. Ti capita anche di scherzare e non disdegni qualche battutata sulle "prestazioni" e la "durata". Loro sono i tuoi colleghi, uomini, in carriera, spesso lontani da casa perchè in trasferta.
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Poi li vedi collegati al pc a tarda sera, pensi di augurare la buona notte, ti fermi a chattare dei tuoi bambini che si sono addormentati da poco e scopri la loro tristezza per non essere a casa, accanto ai propri figli.
Scopri che al di là della carriera, della dedizione al lavoro c'è una dimensione che prevale e forse è anche per questo che il nuovo ufficio ti piace ogni giorno di più.

mercoledì 20 gennaio 2010

Intimi momenti a confronto.

Marco, alla età che ha oggi Luca, iniziava il suo calvario con quello che dovrebbe essere un bisogno fisiologico, naturale.
Nononstante i farmaci prescritti dal medico e regolarmente assunti, ogni volta che il calendario decretava che era giorno di purificazione interiore doveva ricorrere ad uno o due microclismi di glicerina, in alcuni casi al clistere di acqua calda o camomilla e sempre comunque lo attendeva un'ora di sofferenza in cui mi supplicava di aiutarlo perchè sentiva dolore. La somatizzazione dell'arrivo del fratellino era evidente e preoccupante.
Dopo più di un anno di cure e grazie ad un nuovo farmaco, è riuscito a recuperare la sua regolarità perquanto l'assistenza costante della mamma seduta a lato della tazza fosse un must irrinunciabile.
Marco oggi fa la cacca da solo e io vengo interpellata quasi sempre per la pulizia del culetto. Quasi sempre perchè succede anche che Marco se ne stia seduto sul bidet affiancato del fedele servitore che non si allontana se non dopo aver adempiuto al suo incarico: "me pulire culetto Marco".
Insomma per Marco fare la cacca è un momento di condivisione spesso dolorosa.
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Luca ha trovato da subito affascinante il momento del bisogno. Ha iniziato presto a detestare il pannolino quale destinatario dei suoi rifiuti, ha sperimentato il vasino per breve periodo ma il suo vero amore è stato il WC. Dopo una inziale richiesta di assistenza da parte della mamma ha preteso l'autonomia e il solitario esercizio.
Fare la cacca per Luca è un momento di liberazione interiore ed esteriore: toglie scarpe, calze, pantaloni, mutandine, chiede che venga posta davanti a lui una sedia e poi "via mamma, faccio me solo". Finita la fase espulsiva inzia la fase dell'esibizionismo: senza chiedere aiuto si arrampica sulla lavatrice e inizia a ballare osservando la sua immagine riflessa nello specchio. Poi, sorpreso in flagranza di reato, prende la pomata posta accanto alla lavatrice e chiede ridendo "me pomata brucia culetto".
Insomma per Luca fare la cacca è un momento di solitudine assolutamente gioiosa.

lunedì 18 gennaio 2010

Primogeniti e Secondogeniti

Mensilmente la maestra del nido ci consegna il diario in cui annota i progressi di Luca, le attività che più gli piace fare con i compagni, le proposte a noi genitori per una sempre maggiore collaborazione casa-scuola.
E nell'ottica del dialogo continuo, io rispondo parlando del mio Luca, di come interagisce con con mamma e papà, il fratello, i nonni...
Questo mese sul diario si parla di un Luca che nei giorni in cui era presente Marco al nido, si sentiva forte, meno titubante nel gioco di gruppo, protetto, complice del fratello.
Mi ha fatto molto piacere leggere queste righe e ancor più gratificante è vedere una sempre maggiore complicità anche in casa.
Luca venera il fratello, lo cerca in continuazione, fa tutto quello che gli viene suggerito, è fedele, leale, alleato inseparabile: per suo "fatello" anche la tanto adorata "mamma Enata" diventa "butta mamma". Le conquiste sono un lento avvicinarsi ai traguardi già raggiunti da Marco. A lui si rivolge quando non riesce ad accendere il computer, quando ha bisogno di un interprete o un traduttore del suo italiano sgrammaticato.
Inutile sottolineare che Marco è attento, premuroso e molto orgoglioso del ruolo di leader che ricopre. In genere è anche un ottimo maestro che rimprovera per gli errori ed elogia per le conquiste, a patto che non venga sminuita la sua superiorità.
Così quando ieri Luca veniva applaudito con un "bravissimo Luca" per aver mangiato tutta la pasta da solo con la forchetta, è intervenuto il fratello a smorzare i toni:"Se è così bravo perchè poco fa non lo capivate senza di me?"

mercoledì 13 gennaio 2010

Tutta colpa di Flor

La programmazione pomeridiana di Boing accosta cartoni animati a telefilm per ragazzi. "Flor speciale come te" viene proposta in tre diversi orari, insomma c'è sempre. Dopo le mie iniziali critiche alla recitazione, alla storia; ho iniziato a seguire alcune puntate con Marco. La trama è forse banale, scontata, ripetitiva, ma piace. La protagonista trasmette buon umore e la storia d'amore tra lei e Federico scioglie anche i cuori di chi ha abbandonato da molto i 15 anni.
Venerdì mi sono accorta che su ww.youtube.com hanno caricato tutte le puntate già trasmesse su altra rete e così a tarda sera ho acceso il pc per vedere qualche episodio: l'ho spento alle sei del mattino. Lunedì sera ho fatto il bis, ho riacceso il pc e l'ho spento alle quattro. Dopo due ore di sonno profondo mi sono alzata per andare in ufficio.
Inutile dire che ieri ero piuttosto stanca e assonnata ma in serata mi attendeva il corso di nuoto e non volevo perdere la lezione: undicesima per me, per gli altri ho perso il conto.
La mia opera d'arte mi ha fatto dimeticare di essere stanca, ma l'amnesia momentanea è servita a poco.
"Senti, pietà! Considera la pausa natalizia, l'età, l'ora tarda... insomma io questa sera non ce la faccio proprio più"
"Va bene dai, facciamo un po' di tuffi!"
"Tuffi????!!!"
Non commento i tuffi, non trovo le parole e ci sono aspetti della vita che devono restare intimi e personali ma prometto a me stessa che non guarderò più Flor fino a tarda ora, almeno non il lunedì sera.

giovedì 7 gennaio 2010

W i saldi!

Tutti i negozi espongono cartelli: "-30", "-50", "-70".
Un tempo entravo, guardavo, provavo, acquistavo.
Qualche soldo meno in tasca ma mi sentivo bene, quasi rilassata per quella strana convinzione che avevo fatto un affare anche acquistando articoli della precedente stagione perchè il capo che tenevo d'occhio da un po' era esaurito.
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Oggi è tempo di saldi: sulle calze dei bambini c'è il prendi 5 e paghi 4.
Entro accompagnata dalle mie due fedeli mascotte.
Guardo mentre parte della mia personale scorta chiede con insistenza calze rosse.
Non provo, mi affido alla media aritmetica tra la fascia di età consigliata e il percentile di crescita dei bambini.
Acquisto 5 paia di collant di lana: 3 blu e 2 azzurri.
Sì, acquisto " blu e azzurro" ed esco dal negozio soffocando un principio di crisi isterica dopo 20 minuti di tentata mediazione con un bambino di quattro anni che voleva solo calze rosse e che ha coinvolto nel capriccio il fratellino per poi decidere, di fronte al mio cedimento iniziale, che il solo rosso non andava bene perchè preferiva il rosso con i disegnini.
Sì, acqusito "blu e azzurro" ed entro in auto imprecando castighi e punizioni contro lo stesso bambino, ma soddisfatta per l'affare fatto.
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Solo che: la promozione 5 per 4 è in vigore da inizio stagione.

martedì 5 gennaio 2010

Bagno please?!

Entri e sulla sinistra trovi i bagni.
Entri e sulla sinistra trovi i bagni chiusi per le pulizie.
Entri e sulla sinistra trovi i bagni chiusi per le pulizie ogni volta che parti dall'aereoporto di Bari.
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Sarà una coincidenza, mi ripetevo all'inizio, infondo non prendiamo l'aereo poi così spesso. Le ultime due volte, però, mi sono accorta che dietro il cartello che invitava a non entrare non c'era nessuno che puliva.
Così l'altro ieri ho scostato il cartello per entrare. La signora delle pulizie c'era e si è arrabbiata.
"Gentile signora le faccio presente che in diverse occasioni (tutte, a mia memoria) che sono passata di qui, ho sempre trovato i bagni chiusi e spesso non c'era nessuno intento a pulire. Mi sembra inoltre un tantino strano che per pulire i bagni degli uomini si tengano contemporaneamente chiusi quelli di donne e disabili. So che lei sta svolgendo il suo lavoro e che dovrei rivolgere ad altri la mia lamentela." avrei voluto dire.
"E cavolo sempre la stessa storia in questo aereoporto!" ho detto.
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Ok, ok avevo torto... ma provate voi ad entrare all'aereoporto con un bambino di quattro anni che chiede di fare pipì, uno di due colpito da virus intestinale che ripete "cacca, cacca" e voi , se donne, nel periodo del mese più scomodo consce da poco che l'elastico delle mutandine si è rotto, impossibilitate al cambio e con davanti ore di viaggio. Se siete uomini, non so, provate ad immaginare!
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Buona Befana a tutti!

domenica 3 gennaio 2010

Casa Puglia

C'è la bisnonna Maria che all'ultimo dell'anno ha messo tutti in agitazione con un improvviso malore ma che son certa timbrerà il tagliando novantanove tra qualche mese.
C'è nonno Pietro che non ha ancora avuto un piccolo con il suo nome ma che di nipoti ne ha molti ed è sempre felice quando ha intorno a sè i piccoli e i grandi.
C'è nonna Rosa sempre indaffarata in cucina: la pasta fresca non manca mai come non mancano portate e pietanze da far invidia ad un ristorante Pugliese per qualità e quantità.
Ci sono zia Mariella e zio Luigi che hanno pensato che per un terzo figlio c'era ancora spazio e così tra poco arriverà una nuova cuginetta.
Ci sono zio Lorenzo e zia Franca che di figlie ne hanno già tre e che basta così, per ora.
Ci sono zia Teresa la sorella piccola di Antonio e Nico il fidanzato gigante che speriamo si sposino presto: almeno zia si libererà delle nostre invasioni in camera sua e nella sua intimità.
Ci sono Rossella, Paolo, Mariapia, Sandra e Claudia gli unici cuginetti di Marco e Luca: lontani per potere condividere la quotidianità ma vicini per la capacità che hanno i bambini di annullare le distanze in quelle rare occasioni in cui si è sotto lo stesso tetto.
Ci siamo noi con loro in questi giorni. Noi che due o tre volte all'anno arriviamo a sconvolgere la quotidianità piantando le tende in casa loro. Noi o meglio io, con le mie abitudini, il mio senso dell'ospitalità improntato sui tre giorni perchè " l'ospite è come il pesce", con la mia cucina "anoressica", con la mia indipendenza e la mia difficoltà ad accettare che i panni sporchi vengano lavati da altri; io che dopo dieci anni di conoscenza sono finalmente partita da casa felice per la nostra breve vacanza in Puglia, felice di condividere il calore di una famiglia che ci accoglie sempre a braccia aperte, felice dei quattro giorni da ospite e dell'assoluto riposo da ogni incombenza lavorativa e domestica.
Tra poco si parte: lasceremo "casa Puglia" tra le lacrime di Marco che non vorrà salutare i cuginetti e la nascosta nostalgia di Antonio.
Tra poco si parte dopo quattro belle giornate trascorse insieme.