Vi ho già parlato di Mamma ma ancora la conoscete poco.
Mamma ha iniziato a lavorare a ventiquattro anni e a quell’epoca non era ancora Mamma. Quindi la chiameremo Renata.
Renata ha iniziato a lavorare a tre mesi di distanza dalla laurea. E’ stata fortunata. In quegli anni e ancora per poco, le grandi società di consulenza assumevano con contratto di formazione e lavoro giovani e brillanti neo laureati e Renata era una di loro. Di certo era neo laureata e giovane che fosse brillante era ancora da dimostrare.
Renata non aveva molta famigliarità con il computer, fino ad allora l’aveva usato per scrivere la tesi di laurea ma per lei era poco più di una macchina da scrivere con due grandi vantaggi: la correzione ortografica e la modifica agevolata di interi paragrafi.
Internet era un mondo sconosciuto: all'università se voleva fare un ricera doveva prenotare il tecnico che offriva un'ora di consulenza cercando nella rete quello che le poteva servire.
Sorvolo sulla oggettiva difficoltà di scrivere una tesi sulla Cina con il metodo della ricerca assistita ma sottolineo che era il 1998.
Insomma Renata era un vero somaro, brillante neo laureata ma priva di quegli strumenti indispensabili per approcciare con successo il mondo del lavoro.
Dopo soli venti giorni di full immersion su SAP R/3 modulo FI (un sistema per la gestione aziendale e nel suo caso la contabilità) e un mese di affiancamento ad un consulente senior che non aveva il tempo nemmeno per dire “ciao Renata come stai oggi?” era pronta per essere venduta al cliente come consulente junior per la modica cifra di 650 mila lire al giorno, lira più lira meno.
Renata deve dire grazie a tutti i colleghi che per due anni hanno condiviso con lei le giornate lavorative apprezzando la sua spontaneità e la sua voglia di apprendere e che le hanno permesso di diventare se non brillante almeno meno opaca.
Dopo due anni, l’essere meno opaca e il parlare di SAP le hanno permesso di cambiare lavoro.
Per otto anni ha fatto cose diverse tra loro e diverse da SAP. Ha anche gestito un progetto SAP modulo FI, ma dall’alto la prospettiva cambia. Non aveva a che fare con ABAP, customizing, tabelle, doveva gestire e quindi partecipare ad incontri, approvare documenti, essere sempre allineata con il team di progetto: alias rompere gli attributi maschili agli altri per far fare loro quello che lei non sapeva fare e a rompere gli attributi maschili era molto brava.
Negli otto anni di cui parlavo, Renata è anche diventata Mamma o meglio Mamma bis e il rientro in ufficio non è stato molto felice.
Qualcuno poi ha pensato che Mamma avesse sempre lavorato su progetti e così per aiutarla a scegliere liberamente le ha trovato un progetto ad hoc proprio a Milano.
Mamma si dovrà occupare di SAP R/3. Dovrà rispolverare il customizing, ritrovare nella memoria nomi come la BSIS e la BSAS, seguire le migrazioni dati. Non potrà partecipare agli incontri importanti perché il part time è una sua scelta e forse potrà anche evitare i sabati e le domeniche.
In tutti questi anni Mamma si era illusa di essere diventata un po’ più brillante: si sbagliava.
Che dire si sa che invecchiare è un po' tornare bambini.
RispondiEliminaPeccato che i comuni mortali devono sentirsi vecchi appena varcata la soglia dei trent'anni mentre abbiamo parlamentari, presidenti di consiglio e reppubblica che sono allegramente tra i 70 e gli 80 anni.
Per non parlare delle gerarchie aziendali. Soprattutto in quelle aziende dove lo stato ha messo naso.
tu sei BRILLANTE!
RispondiEliminabasta guardarti con i tuoi gioielli (hai presente Cornelia - madre dei Gracchi?)
poi SAP, BSIS, BSAS....passano in secondo piano
:-)
giovanna
Che dire: grazie Giovanna!
RispondiEliminaI miei figli sono il mondo reale e non posso non brillare davanti a loro!
Sono tornata a trovarti perché il tuo blog mi piace, è un po' un minestrone (come il mio, solo che io ho iniziato da poco)! Premetto che il SAP già mi irrita solo a sentirne il nome, comunque non penso che investire sui figli piuttosto che sulla carriera significhi essere meno brillante, è solo una modifica responsabile negli obiettivi da raggiungere. Se sei brillante, ci rimani anche se cambi mestiere...
RispondiEliminaleggerti è un pò ritrovarmi.
RispondiEliminaa parte che condividiamo, da quello che capisco, lo stesso tipo di attività lavorativa, condividiamo credo anche le stesse sensazioni e le stesse insoddisfazioni (?).
senza nulla togliere alla bellezza dell'essere madre, certo è che non è affatto divertente sentirsi "parcheggiate", e alle volte mi chiedo se questa situazione mi renderà apatica e mi annienterà dal punto di vista mentale.
certo è che la mia vita ora è molto cambiata rispetto a prima, ma nessun progetto strategico o promozione mi ha mai emozionato tanto come vedere la mia cucciola che cresce di giorno in giorno e che diventa sempre più "persona"...
in barba alla bseg,alla bsis, ai piani strategici e a chi più ne ha più ne metta!
Ciao Sandra. Mi riporti indietro di qualche mese con questo post. Non so di cosa ti occupi, per me SAP è stata una parentesi dei primi tempi e per ora accantonata. Quando scrissi il post c'era stata quella proposta che poi è naufragata come molte altre.
RispondiEliminaAll'inizio ci stavo male, molto e non vedevo vie di fuga. La situazione non è migliorata ma cerco di viverla in modo diverso, cerco di coltivare altri interessi e funziona, credimi!
Comunque concordo che al di là di qualsiasi soddisfazione professionale, l'essere madre regala emozioni che nessun racconto riesce ad esprimere pienamente, ci devi passare par capire.