mercoledì 31 dicembre 2008

Il corredo

Maria si sposa e ha preparato il corredo. Sua madre invita i vicini a visitare l’esposizione. Io sono una improvvisata vicina.
Tutto molto prezioso, costoso e sfarzosamente esposto in una stanza per consentire a chi entra di ammirare quanto preparato per i futuri sposi. Guardo e mi rimane impresso nella mente e nei ricordi il set per il letto: due coperte in pura lana vergine, il piumone matrimoniale in vera piuma d’oca, il piumone di scorta perché può sempre servire e la trapunta quadrata per i piedi che da sola costa un milione di vecchie lire: splendida quanto inutile.
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Ecco sono trascorsi nove anni da quando ho visitato il primo corredo, quello di Maria ed è stata anche l'ultima volta.
Per un’ora la madre di Maria non ha fatto altro che descrivermi entusiasta ogni singolo oggetto, ha esposto in cerca di elogi i “suoi” acquisti per la figlia sottolineando il sacrificio economico e la necessità o meglio l’obbligo di dover sostenere tali spese. Io ho ascoltato in silenzio, o quasi, e mi sono limitata ad apprezzare educatamente ma avrei voluto fare alcune domande: “Dove metterete tutte queste cose, molte delle quali completamente inutili? Quando mai userà tutto questo? Perché esibire il tutto ad un pubblico di curiosi in visita con il solo scopo di commentare e spettegolare nel caso in cui il corredo non venga apprezzato?”.
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Io il corredo non l’ho preparato: non il corredo, alias dote, che si usava ai tempi di mia nonna intendo. Non avrei avuto lo spazio e non ne vedevo la necessità. Però ho una parure di lenzuola in lino ereditate dalla stessa nonna rimaste intatte per due generazioni e ora abitualmente usate nel letto di casa mia. Mia nonna non c'è più ma penso che sarebbe contenta di sapere che il suo prezioso lino ricamato a mano ha finalmente raggiunto lo scopo per il quale era stato tanto amorevolmente lavorato quasi un secolo fa e vi assicuro che viene apprezzato ogni notte estiva e invernale per la sua freschezza.
"I tempi cambiano e non si dà più importanza a nulla!" direbbe qualcuno.
I tempi cambiano e forse oggi si guarda un po’ di più all’essenziale e un po’ meno alla forma in tanti aspetti della vita e poi le case moderne non hanno spazio per i bauli che profumano di lavanda, non la mia almeno.

2 commenti:

  1. Non sapevo che anche nel nord ci fosse nel passato l' usanza di esporre il corredo. Per fortuna anche qui da noi,.meridionali, non c'è più questa mania di mettere in mostra "i propri panni".

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  2. So che all'epoca di mia nonna c'era l'usanza di preparare il corredo, non di esporlo.
    Mia nonna aveva 12 fratelli/sorelle e ovviamente i suoi non potevano provvedere a tutti e così ha iniziato a prepararsi la sua dote praticamente da giovanissima, molto prima di conoscere mio nonno. Il corredo era una sorta di biglietto da visita per lo sposo e la sua famiglia. Altri tempi...

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