venerdì 5 dicembre 2008

Cervello piatto

Piera da tempo non si sente bene e decide di andare dal medico.

“Signora nulla di grave lei ha solo il cervello piatto. Non reagisce, non da segni di vita.” diagnostica il medico.
“Va bene grazie”.
Piera lavora nella stessa azienda da trent’anni ed è prossima alla pensione. Piera ha un buon inquadramento contrattuale e da anni svolge diligentemente il suo monotono lavoro senza creare problemi a nessuno. In passato, un lontano passato per la verità, Piera aveva lottato cercando di opporsi alle ingiuste dequalifiche e ai tentativi più o meno velati di allontanarla dall’ufficio. Poi si è rassegnata e la rassegnazione ha iniziato a permeare la sua vita. Piera difronte alla diagnosi del medico risponde come si è abituata a rispondere da anni senza nemmeno ascoltare cosa le viene detto.
“Signora, signora ha capito? ” chiede il medico.
Qualcosa si risveglia dentro di lei, qualcuno le sta facendo una domanda, forse a quel qualcuno interessa davvero la sua risposta. La sua mente ritorna indietro nel tempo, ai tempi delle gratifiche e della considerazione per lei e per la sua opinione.
“Sì ho capito, ho un cervello piatto. Come sarebbe il suo cervello se negli ultimi vent’anni avesse fatto lavori inutili, senza senso, senza stimoli e se la sua presenza fosse stata solo utile a lei per ritirare un misero stipendio a fine mese?
Lei mi ha raccontato barzellette idiote per rubarmi un sorriso, ha cercato di insultarmi per saggiare la mia reazione, mi ha dato una diagnosi che io già conoscevo. Si ho capito.”

“Signora si goda la sua pensione lei è guarita”.

Mamma vuole arrivare serena alla pensione. Mamma non vuole diventare come Piera, le rimangono una serie di alternative alle quali sta pensando da un po’ e sulle quali probabilmente avrà modo di riflettere ancora per molto tempo:

  • Cercare di reciclarsi in un altro ufficio della stessa azienda sfruttando qualche vecchia conoscenza, all'esterno non conviene e poi un quadro part-time con due figli non lo vuole nessuno.
  • Vivere serenamente la situazione contingente esplorando tutte le opportunità del social networking.
  • Vincere all'enalotto (e iniziare a giocare per rendere la vincita quanto meno possibile).
  • Abbracciare la scrittura e pensare davvero che la sua passione possa diventare qualcosa di più.
  • Cercare il terzo figlio sperando che sia femmina.
  • ????
Ai pochi fedeli lettori di questo blog: cosa scegliereste?

13 commenti:

  1. Io avevo messo i numeri alle diverse alternative ma pare che il trasporto in produzione dia errori.
    Urge intervento dei Sistemi Informativi!

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  2. Non saprei consigliare qual'è la scelta migliore.
    Credo che un cocktail di tutte, con alla base un ingrediente grande e importamente come la famiglia (e sicuramente la tua lo è) bevuto con calma e buon gusto dia una grande soddisfazione senza nessun rimpianto.
    Molte volte nel mio cocktail questo ingrediente era scarso ed anche se gli altri ingredienti erano "buoni", "appassionanti", avevano "quantità" e "qualità" sicuramente non davano alla bevanda il giusto colore e sapore.
    Un capo ..... quello timido

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  3. tutte le opzioni tranne la prima :-)))

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  4. ...io consiglierei il terzo figlio...solo se garantisci che sia femmina !!! voglio anche una cuginetta....in alternativa buttati sulla scrittura...il blog è bellissimo !!!
    elisa

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  5. ... anche io dopo 2 maschi ADORABILI sto pensando al terzo ... o alla terza ... ma chi se ne frega, basta che arrivi ... e un altro quadro si appenderà al muro ...

    Lucia

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  6. Se continui a scrivere ci fai un regalo, però Marco aspette sempre le cinque sorelline... ;-)

    Doni

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  7. Hai mai valutato la possibilità di andare all'estero a lavorare? Le persone preparate come te sono (solitamente) prese in grande considerazione. Si potrebbe iniziare con paeselli tipo Romania o Slovacchia per poi tentare il salto in qualche paese tipo UK o BRD.
    I tuoi figli diventerebbero facilmente bi/trilingue e tu faresti un'esperienza stimolante.

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  8. Per l'anonimo sopra.
    Il fatto che io sia "preparata" è da dimostrare ma ti ringrazio per la fiducia.
    Tocchi un tema su cui io e mio marito stiamo discutendo da un po'. Che per caso ci conosciamo?
    Lui vorrebbe lasciare l'Italia e andare a Londra e io diciamo che dopo due figli mi sento un po' a disagio, così lascio che sia lui a fare il primo passo in tal senso.
    Grazie per il consiglio.

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  9. Chiaro che ci conosciamo!
    Mica me lo sono immaginato il fatto che sei una persona preparata.

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  10. Caro anonimo ho la strana sensazione di avere capito chi sei.
    Non è che per caso hai qualche intenzione di fare un salto all'estero anche tu?

    Devo tornare a giocare con il pongo, il dovere mi chiama.

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  11. non ci penso nemmeno di muovermi!
    non per niente mi occupo di immobili...

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  12. Due persone potevano darmi questo consiglio e scriverlo con lo stesso tono. L'uno sarebbe stato serio, l'altro ironico. Ma io le battute le capisco in ritardo e ci casco sempre! :-)

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  13. Renata! Londra proprio no...tra gli aerei e Andrea non corre buon sangue.
    gio

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