lunedì 17 novembre 2008

Ricerca graduale di un bebè

E' un ricordo che mi indigna, perchè sono certa che come noi molte altre coppie stanno vivendo e vivranno quello che abbiamo vissuto. Il problema non è il non essere rimasta in attesa grazie all'intervento di un medico specialista, questo nessuno lo può garantire: mi indigna il metodo, la superficialità di un approccio graduale adottato senza avere tutti gli elementi per decidere. Procediamo con ordine. Antonio ed io ci siamo sposati nel 2001. Per alcuni mesi abbiamo lasciato la ricerca di un figlio al caso. Poi abbiamo iniziato ad informarci un po'. La prima ginecologa mi prescrive i classici esami ormonali. Esami per il partner non sono previsti. Nessun problema fisico e quindi si tratta solo di provare nel periodo giusto. Nulla. Il secondo ginecologo ci consiglia il metodo della temperatura basale e la corretta posizione durante i rapporti, il tutto accompagnato da una poco felice battuta:"Ma non le ha insegnato nulla sua madre?". Dopo sei mesi abbiamo detto basta. Decidiamo di affidarci ad un centro sterilità abbastanza noto e di andarci con la classica ricetta del medico condotto. Il marito viene liquidato abbastanza in fretta. "Allora il problema sono io!" Iniziamo una serie di accertamenti che chiamerei per approssimazione successiva. In sintesi mensilmente venivano prescritti alcuni esami e sulla base dell'esito dei primi si procedeva ad indagini più approfondite. Arriviamo all'ultimo esame: anche la isterosalpingografia è ok. "E ora?" domandiamo al medico. "Faremo altre analisi" risponde. Il medico non ci piaceva, non avevamo fiducia in lui e abbiamo deciso di cambiare. Forse pagando avremmo ottenuto qualcosa: ok vada per il settore privato. Un settore sì, un business costruito sulle speranze delle persone, sui loro sogni e sulle loro fragilità. Ci siamo. Wow altro che il centro sterilità dell'ospedale! Una segretaria premurosa, servizievole e preparata compila la nostra scheda e ci fa accomodare nella sala d'aspetto. Una sala rilassante, una perfetta armonia di musica, colori e profumi. Tutto ispirava fiducia. Incontriamo il ginecologo e ovviamente ci prescrive una serie di esami. "Guardi che noi già li abbiamo!" "Ho visto ma preferisco appoggiarmi ad un centro che conosco." "Dobbiamo rifare gli esami perchè l'esito dipende dal laboratorio analisi e non da come stiamo noi???" Arriva l'esito: marito sano, moglie quasi sana. E' solo un problema di cicli lunghi e quindi di difficoltà nello stabilire il momento esatto della ovulazione: iniziamo con quattro cicli di monitoraggio semplici, alias senza stimolazione ormonale. Un ciclo di monitoraggio consiste nel tenere controllato lo sviluppo dell'ovulo nel corso del mese e quindi più o meno in prossimità del periodo ovulatorio dovevo andare nello studio del medico che con una ecografia interna stabiliva quando, con che frequenza e in quale posizione dovevo fare sesso con mio marito. Sì sesso, perchè non sono capace di fare l'amore a comando. Quello che dovrebbe essere un piacere quando si ama una persona stava diventando un peso, un impegno da segnare in agenda con tanto di appunti sul prima e sul dopo. All'ultimo monitoraggio il medico consiglia una cura di progesterone. Non so se fosse stata la cura o meno ma io ho iniziato ad avere dei dirturbi e cosa saggia fu quella di chiamare il medico. Trecento euro a seduta per sentirmi dire:"Chiami il suo ginecologo di fiducia, quello di cui mi parla non può essere una reazione al farmaco!" "Il mio ginecologo? Ma sta scherzando, io la pago da più di quattro mesi per sentirmi dire solo quando devo fare sesso e lei mi liquida così!" questo quello che avrei voluto dirgli. "Il mio ginecologo? Va bene grazie." questo quello che gli ho detto. Sì perchè dopo quattro mesi, venti ecografie interne e sedici scopate a comando non mi andava più di rispondergli. Con me aveva chiuso. Quello stesso giorno chiamo lo studio di un illustre professore dalla fama internazionale, che ci era stato consigliato già da diverso tempo e sul quale avevamo sempre temporeggiato perchè non esercitava a Milano. Il professore non parla, ascolta per trenta minuti il riassunto di tre anni di inutile ricerca. Ci prescrive altri esami oltre a tutti quelli che già avevamo e che dovevano essere rifatti. Alla seconda visita portiamo l'esito: "Siamo franchi, tra i problemi suoi e i problemi di suo marito di figli concepiti in modo naturale non ne avrete mai. Certo si può aspettare ma più passano gli anni più la situazione peggiora!" Ci sono voluti quasi tre anni ma uno che parla chiaro l'abbiamo finalmente trovato. Eravamo soddisfatti perchè ci aspettavamo che individuata la causa si potesse anche trovare la cura. Ci parla di fecondazione intrauterina preceduta da stimolazione ormonale. Ogni tentativo cinquecento euro. Il processo è abbastanza semplice. La donna e quindi io, fa una iniezione di ormoni per i quattordici/quindici giorni che precedono l'ovulazione e quando il controllo ecografico rileva la presenza di ovuli maturi, viene fatta un'ultima iniezione bomba che fa scoppiare l'ovulo. Il mattino seguente il marito preleva il liquido seminale che viene eccitato in laboratorio e iniettato nell'utero. Dopo 14 giorni il risultato. Tutto chiaro no? Vi spiego meglio. Per quattordici giorni ti fai una iniezione a sera, i tuoi ormoni impazziscono, ti senti dopata, in piscina passi dal corso principianti al delfino con estremo stupore dei compagni di corso che ammirano le tue prestazioni e la tua gamba livida per le iniezioni intramuscolo. Ovvio:"ti fai!". In ufficio i colleghi si accorgono di tutto perchè non stai zitta e perchè ti ritrovi con due airbag sul davanti senza esserti assentata dal lavoro per qualche ritocchino chirurgico. Il mattino del giorno "X" tu e tuo marito vi mettete in fila nello studio medico, davanti a voi altre dieci/quindici coppie con lo stesso barattolo in mano, quando è il vostro turno vi rinchiudete in uno stanzino per fare "attività manuale" e magari qualcuno da fuori bussa per entrare. "Se nasce con gli occhi azzurri hanno scambiato il barattolo con il tipo davanti a noi e ci può stare, ma quello dietro è alto e nero! Chi lo spiega poi?" L'unica cosa che puoi fare in certi momenti è sdrammatizzare. Quattro tentativi, duemilacinquecento euro, otto mesi perchè la cura ormonale deve essere fatta a cicli alternati e niente. Passo successivo la fecondazione in vitro, nota come FIVET. Non so se lo sapete ma per accedere alla Fivet esiste un rigido protocollo ministeriale che altro non è se non una serie di esami e accertamenti piuttosto costosi e tra questi la mappa cromosomica sia dell'uomo che della donna. C'è qualcosa che non va. L'illustre professore ci consiglia di sentire un genetista. I tentativi fatti nei precedenti quattro anni erano stati del tutto inutili a causa di un piccolo cromosoma anticonformista e anche una eventuale Fivet aveva poco senso se non associata ad una analisi preimpianto. Peccato che in Italia nel frattempo qualcuno aveva pensato di fare una bella legge che impediva tale accertamento e che qualcun altro di lì a poco avrebbe fatto di tutto per far apparire come un attentato alla morale il testo del referendum abrogativo, referendum che ovviamente non ha avuto il risultato che noi speravamo. Quattro anni per sentirci dire: "Voi in Italia oggi non potete fare nulla! Quattro anni fa sì, oggi no." In Italia puoi fare la villocentesi a sette settimane di gravidanza e l'amniocentesi a sedici, ma non puoi verificare se il tuo ovulo, fecondato in laboratorio, è sano. In Italia ti devi accorgere di portare in grembo un bimbo gravemente deformato e poi puoi decidere di abortire con un parto vero e proprio. Ma torniamo a noi: quattro anni, 72 ecografie interne, sesso a comando e a pagamento, ormoni a mille e ogni mese una delusione. E sì perchè alla fine ci speri sempre, alla fine non riesci a non illuderti e ogni mese la delusione è peggiore del mese precedente perchè non vedi più la meta. "Basta io non faccio più niente, sono stanca, si vede che non è destino." Ero davvero stanca e mi sentivo stupida, beffata dal metodo e delusa dal risultato: "perchè non fare tutti gli accertamenti subito?". Mi ero rassegnata all'idea di non avere un figlio, Antonio no. Si informava su tutti i centri esteri, su quale offrisse un servizio che meglio rispondesse ai nostri problemi: la Svizzera non andava bene, forse la Spagna. Aveva persino iniziato una cura a base di Aloe Vera perchè pare abbia benefici effetti sugli spermatozoi, forse non sarebbe servita a nulla ma male non faceva. Io invece non volevo più sentir parlare di cure, volevo riprendere la mia vita, ritrovare un'intimità con mio marito, volevo tornare a fare l'amore con lui. A febbraio, cinque mesi dopo l'ultima cura, stavo meglio: "Vogliamo informarci sulla Spagna?" Appuntamento privato la domenica pomeriggio. Quella stessa mattina mi viene un sospetto, mi sembra passato parecchio tempo dall'ultimo ciclo: faccio un test di gravidanza, è positivo. Io e Antonio siamo rimasti a guardare quello stick inebetiti e increduli per non so quanto. Dal medico ci facciamo spiegare tutto sulla Spagna e poi gli parliamo del risultato del test. L'ecografia non rileva ancora nulla, ma i test difficilmente sbagliano. Il mattino dopo l'esame del sangue. La sera mi chiama il medico:"Signora è in attesa, in Spagna ci andrete in vacanza!". PS: per informazioni www.cercounbimbo.net

6 commenti:

  1. Proprio un bel calvario...
    Una cosa non ho capito. Cos'è che ha aiutato di più il concepimento?
    1-aloe vera
    2-lo spirito santo
    3-puro culo

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  2. "Puro culo"

    Però se l'Aloe Vera funziona anche al terzo tentativo cambio idea!

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  3. ma sono sconvolta, nn conoscevo quasi nulla di questo genere di calvario. mi hai fatto venire ansia solo a leggerlo, figurati viverlo.
    quando ho avuto forte voglia di maternità il mese dopo ero incinta e nn riesco nemmeno a immaginare la sofferenza fisica ed emotiva di questo percorso.
    è bello però che siate rimasti uniti, credo che queste esperienze logorani tantissimo.
    ed è bello che ci sia un happy end, ogni tanto ci vuole proprio

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  4. Grazie Emily per essere passata e per le tue parole. Non immagini quante coppie ci sono invece e molto meno fortunate di me e Antonio, e quando mi capita di leggere qualche storia rivedo quel lento calvario, quei tentativi a vuoto e mi convinco che in troppe strutture si considerano le coppie in cerca di un figlio solo un business, ma adesso mi sto ripetendo.

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  5. Ciao, scopro il tuo blog solo ora e solo ora leggo della tua storia. Ci sono passata anch'io solo che io mi sono fermata prima, ho dichiarato subito che non mi sarei mai sottoposta a nessun tentativo farmacologico, ma so che cosa vuol dire passare dalla speranza alla delusione,passare giornate in laboratorio di analisi ed in centri per fare ecografie e fare il sesso a comando.
    Noi all'inizio del 2000 siamo stati considerati coppia sterile.In parole semplici niente figli. Lutto da elaborare, decisione da prendere(adozione) o vivere la vita facendo gli zii ecc. Da dicembre 2000 al gennaio 2003 io sono rimasta incinta ben 4 volte (2 aborti e una extrauterina, non mi sono fatta mancare niente) a gennaio 2003 è nata Matilde e ad ottobre 2005 è nata Miranda.
    Errore medico: non è che non rimanevo incinta ma ho una patologia "connettivite indifferenziata" che provoca o l'infarto al feto o l'infarto al cordone ombelicale.
    Comunque complimenti per il coraggio ad aver affrontato quello che io invece non ho voluto affrontare
    Antonella

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  6. @Cara Antonella, mi coglie di sorpresa il tuo commento. Anche tu ne hai passate vedo. Spero di cuore un tuo ulteriore passaggio da queste parti anche per un motivo molto egoistico. Anche io sono affetta dalla stessa patologia ma nessuno, nonostante fossi seguita da ginecologo e reumatologo contemporaneamente, mi hai mai detto che poteva essere una causa delle mancate gravidanze. Cercherò di informarmi visto che siamo alla ricerca del terzo da diversi mesi. Ma mi piacerebbe sapere se tu hai trovato un rimedio o è stato casuale. Se puoi, c'è indicata la mail sul blog. Grazie ancora.

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