giovedì 1 ottobre 2009

Come ti rovino una carriera... amore mio!

Ieri ho letto un post che parla di gelosia. Il post era serio ma con la mente ho iniziato a vagare e sono tornata indietro nel tempo: ho rivisto le crisi e i fantasmi e poi sono risalita e mi sono fermata su un episodio passato piuttosto simpatico. Ora ve lo racconto.
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Anni fa, abbandonato lo judo e la piscina, Antonio si era iscritto ad un corso di recitazione, poi un altro e un altro ancora.
Tra l'altro e l'altro ancora, noi ci siamo conosciuti, ci siamo piaciuti e siamo andati a vivere insieme.
Non essendo io una tipa gelosa, non troppo almeno, vivevo le sue assenze serali come momenti di sana separazione e distacco. Poi, in prossimità della "prima" al teatro Verdi di Milano, le assenze serali sono aumentate e si sono aggiunte quelle dei week end. Non era piacevole, l'hobby stava diventando un po' ingombrante nella nostra vita di coppia ma lo spettacolo si avvicinava. Così abbiamo continuato per altri due mesi, fino al giorno della prova generale. Per quella occasione l'insegnate e regista aveva concesso agli "attori" di portare qualche amico, la compagna o il compagno...
La prova avrebbe avuto luogo in un vecchio magazzino dalle parti del quartiere Isola, oggi ristrutturato ma all'epoca fatiscente. Un grande salone, chiamiamolo open space, che fungeva da palco e spogliatoio. Uno spazio che ben conoscevano tutti visto che da un anno era la sede unica del corso di recitazione.
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Gli spettatori si siedono in cerchio e gli attori si preparano.
"Antonio mi aiuti?" dice una tipa in calzamaglia con una quarta di reggiseno che per qualche motivo non riusciva ad indossare la maglietta.
"Antonio scusa mi passi il costume?" si presenta un'altra tipa che difronte a lui si cala le braghe per indossarne altre più adatte allo spettacolo.
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Io sapevo che al corso erano più donne che uomini, anche se mi mancava il rapporto uno a molte.
Io sapevo che le ragazze del corso erano carine, ma il concetto di carine vestite e carine seminude non coincide: un conto è apprezzare gli occhi, altro avere "tette e culo" davanti agli occhi.
Io sapevo di non essere gelosa, non troppo almeno(?!), ma sapevo anche che l'allora mio compagno aveva un altro rapporto con la gelosia.
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E' bastato il sospetto della "par condicio"... e si è conclusa dopo una prima teatrale, di cui conserviamo la registrazione su nastro, la carriera artistica di mio marito.

11 commenti:

  1. Hi Hi Hi...ma il tuo commento a "tette e culi" in faccia quale è stato? :)

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  2. Che fine psicologa! La tecnica della "par condicio" me la segno per quando ne avrò bisogno... Un bacione!

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  3. l'altra notte ho sognato che menavo una tipa che da anni sta dietro al mio fidanzato. la menavo così, senza clamore; un "pim, pum, pam" di pugni in faccia ben assestati, per nulla isterici, sacrosanti. ah che ridere (e che liberazione, almeno in sogno)

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  4. Brava Renata, non bisogna mollare troppo le briglie....!! Betty

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  5. scusate era "briglia"....ops

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  6. anch'io non avrei reagito molto bene....
    anche se a mio marito la par condicio non avrebbe fatto cambiare idea.. figurarsi pur di non darmi soddisfazione...
    a volte sono invidiosa di quelle che hanno i mariti gelosi!!!

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  7. commento 6:
    scusa non mi sono firmata
    mammina74

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  8. il cameratismo degli attori in spogliatoio talvolta mette alla prova il partner piu' paziente... quando ce vo'...

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  9. Altrimenti avresti potuto iscriverti ad un corso ad alta concentrazione partecipativa maschile....

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  10. Il teatro magari ha perso un novello Gassman, ma ne ha guadagnato il vostro rapporto...
    Bella mossa!

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  11. @Letizia: e che dovevo dire?! Parlava già la faccia di Antonio, nel senso che era o sembrava in imbarazzo...
    @ma qui mi trovo un gruppo di sostenitrici... fortuna che non mi avete massacrato il marito con i commenti che poi, poverino, non aveva fatto nulla, nulla ancora! Mi pare proprio ci possiamo stringere la mano e poi meglio prevenire che curare. Invece provo una certa invidia per Mammina 74, lo devo ammettere: ti racconterò cosa successe durante una trasferta di lavoro dove mia colpa fu quella di essere l'unica donna con 6 colleghi uomini... avere un marito geloso, credimi, non è una grande fortuna!
    Al Pianista invece vorrei ricordare della proposta di "recitare" quelle poche battute di un copione che conosce bene... indovina un po' perchè cambiai idea :-) E' bastato davvero il sospetto della par condicio...

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