martedì 27 gennaio 2009

Primi momenti con un figlio

Durante le gravidanze e i primi giorni insieme ai miei piccoli ho scritto impressioni e sentimenti in articoli memorizzati su una pen drive che pensavo fosse andata persa. Ieri è uscita per caso da un cassetto.
Il primo novembre 2005, Marco aveva dieci giorni.

"E' iniziata questa nuova e semplicemente unica esperienza. Sei bellissimo Marco e mamma e papà sono rapiti dai tuoi disarmanti sorrisetti, dalle tue inconsapevoli smorfie, dai tuoi pianti a volte incomprensibili, dalla tua presenza. Stai colmando le nostre giornate non per le necessarie cure di cui hai bisogno ma per l’amore che abbiamo bisogno di donarti. Il tuo primo respiro affannoso dell’altra sera mi ha disarmato: non sapevo che fare, il solo pensiero che potesse succederti qualcosa... Avevo le lacrime agli occhi. Una strana sensazione di impotenza e la consapevolezza crescente che sei mio figlio e che ti amo tanto."

Quando è nato Marco io non avevo la benchè minima idea di cosa volesse dire avere un figlio. Sembra banale ma non lo è. Ricordo che la preoccupazione di tutte le future mamme al corso pre-parto non era il parto in sè, ma cosa fare dopo. E non è vero che tutto è così naturale come cercano di dirti per tranquillizzarti ma non è nemmeno così tragico come pensavo. Naturale lo era una volta, forse, quando si viveva in famiglie allargate, quando c'era sempre qualche bambino piccolo nel vicinato e qualche mamma che lo accudiva e tu assistevi e in qualche modo imparavi.
Oggi la maggior parte delle donne vede un bimbo quando nasce il proprio e a quel punto non basta vederlo.
Purtroppo poi i primi giorni si viene spesso assaliti da amici e parenti che vogliono vedere il piccolo e dispensano consigli non richiesti e non graditi e a me questo dava un gran fastidio: avevo bisogno di stare da sola con lui, di iniziare a conoscerlo, a capire il suo linguaggio, il suo pianto.

Con Luca è stato diverso, in un certo senso ero "esperta" ma vedevo nelle paure e sentivo nelle domande che mi rivolgevano le altre neo mamme in ospedale, le apprensioni che mi avevano assalito due anni prima.
"Hai capito come devo lavarlo? Come si attacca al seno? Questo cordone ombelicale mi fa un po' schifo, come va pulito? Perchè piange sempre?"
Il problema non era il bagnetto, il latte, il cordone ombelicale, che sì un po' fa schifo, quelle mamme volevano solo essere tranquillizzate per poter iniziare a vivere il più serenamente possibile una nuova dimensione.
Tante donne soffrono di depressione post partum che entro certi limiti è una sana reazione ad un cambiamento radicale nella vita di una donna ma che in altri diventa patologia. Senza avanzare alcuna pretesa da analista, quando vedevo mamme o suocere troppo invadenti nell'impartire consigli e direttive o nell'avocare diritti sul nascituro mi ripetevo che la depressione era l'unica reazione sana possibile.

I primi giorni con un figlio sono momenti unici, in cui mamma e bambino hanno bisogno di tante attenzioni e io preferisco viverli nella serena intimità della coppia. Non so voi.

2 commenti:

  1. Ciao Renata, non è da molto che seguo il tuo blog. Ho letto con molto interesse questo tuo post ed ho trovato molto similitudini tra noi! Anche il mio primogenito è nato nel 2005 e porta lo stesso nome del tuo e poi dopo 2 anni (con 7gg di differenza) è nata la mia piccola secondogenita. Condivido a pieno le tue parole quando descrivi i primi momenti con tuo figli. Sono attimi unici, quell'intimità, quella sensazione di essere anche tu un pò rinata ... E' una scoperta meravigliosa attimo per attimo.
    Ti suggerisco un libro se posso permettermi Una madre lo sa - Concita De Gregorio, breve ma intenso, come i miei 2 parti! un saluto e buona giornata
    Erica

    RispondiElimina
  2. Grazie Erica, buona giornata anche a te e ben venuta. Non ho mai parlato molto della lettura qua sopra ma visto che è l'unico hobby che riesco ancora a coltivare mi segno il libro e attendo di andare in libreria.
    Grazie del suggerimento.

    RispondiElimina