venerdì 30 gennaio 2009

Una madre lo sa

Qualche giorno fa Erica mi ha suggerito un libro: "Una madre lo sa" di Concita De Gregorio. Un libricino di poco più di 100 pagine che costa 8,40 euro e che si legge in meno di cinque ore.
E' una raccolta di ventidue testimonianze. Non è un libro per donne o madri è un libro per tutti perchè tutti siamo figli di qualcuno e parla di fatti, di sentimenti, di storia, parla di figli, madri e anche di padri.

Una storia mi ha colpito, ha lo stesso titolo del libro e ne riporto alcune frasi:" Suicida, perchè uccidere un figlio è come uccidersi senza morire, è peggio che uccidersi: è come restare vive da morte, sopravvivere alla morte che almeno è una fine, rimorire ogni giorno..... Non succede a tutte le madri: succede a pochissime. Ma tutte, se cercano bene, sanno di cosa si tratta."

Forse questo è l'unico racconto che capisci fino in fondo solo se sei madre. Avevo accennato qualche giorno fa alla depressione post partum che colpisce molte donne soprattutto al primo figlio. E' una reazione naturale ad un cambiamento radicale nella vita, una reazione che può durare qualche giorno, mese, anno, ne puoi uscire o puoi restare schiava di quella malattia.

E adesso torniamo indietro di qualche anno.
Ho frequentato il corso pre-parto all'Ospedale Niguarda. Ogni mese per un'anno dalla nascita di mio figlio veniva fissato un incontro collettivo e gratuito con una psicologa e un pediatra. Ogni mese avevo modo di confrontarmi con altre mamme.
Molte durante gli incontri parlavamo delle nostre esperienze, delle gioie o delle paure; una mamma se ne stava sempre zitta. Poi un giorno forse al terzo o quarto incontro:" Io non riesco a parlare con mia figlia, lei non ha mai sentito la mia voce. La accudisco giorno e notte, sempre in silenzio." La psicologa le ha solo detto di non preoccuparsi, la bambina la riconosceva anche dall'odore, sapeva che lei era la sua mamma e non era assillandola di parole che avrebbe comunicato maggiore o minore amore.
Io parlavo con mio figlio tutto il giorno e quella testimonianza mi aveva un po' lasciato perplessa. "Come è possibile?" mi ripetevo.
Ero migliore di lei? Ero più certa che non avrei mai fatto del male a mio figlio? No. Io parlavo tutto il giorno con Marco per sentirmi meno sola, perchè trascorrere giorno e notte con un bambino di pochi giorni è stancante. Quando iniziava a piangere per ore e non capivo cosa avesse e non trovavo la posizione giusta per farlo tranquillizzare avrei voluto piangere insieme a lui, a volte lo facevo, perchè soffri nel vedere soffrire tuo figlio e perchè sei stanca e vorresti riposare e non puoi.
E io Marco l'ho cercato, l'ho desiderato e l'ho avuto che ero già grandicella. Mai avrei rinunciato a quel figlio, ma mai lo dici quando stai bene, quando sei distrutta ma hai ancora la forza di abbracciarlo. Quando non hai superato il confine che separa l'amore dalla disperazione.

2 commenti:

  1. Ciao RR, quale onore! Allora sempre sulla stessa lunghezza d'onda se non l'hai già visto ti consiglio di guardare "La marcia dei pinguini"!
    Cosa mi dici di questa preannunciata giornata nevosa? Particolari disagi?
    Buona giornata Erica

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  2. Ciao Erika, uno schifo stamane ma meglio della predente nevicata. Anche i bambini sono stati consegnati ad asilo e nido in orario. Speriamo al rientro, le previsioni danno pioggia ma qui continua a nevicare.

    PS: dove mi hai visto come RR?

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