Sabato pomeriggio alla Feltrinelli del Centro Sarca c'era la presentazione dell'ultimo libro di Gianrico Carofiglio.
Avevo il libro, già letto, ancora in borsa. La presentazione era terminata e di Carofiglio rimanevano solo i manifesti che pubblicizzavano la passata presenza. Ho continuato a rimproverarmi ad alta voce per più di un'ora per non essere arrivata in tempo a quell'appuntamento mai preso. Ero delusa.
Avevo il libro, già letto, ancora in borsa. La presentazione era terminata e di Carofiglio rimanevano solo i manifesti che pubblicizzavano la passata presenza. Ho continuato a rimproverarmi ad alta voce per più di un'ora per non essere arrivata in tempo a quell'appuntamento mai preso. Ero delusa.
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Ho conosciuto Carofiglio la scorsa estate attraverso le prime tre storie dell'avvocato Guerrieri ed è stato amore a prima pagina. Guido (l'avvocato Guerrieri), il suo modo di parlare e di agire, i suoi lunghi flash back ad occhi aperti, la sua capacità di guardarsi dentro, di confrontarsi con la debolezza umana e il "non sa da fare" che in forme diverse attraversa ogni vita. Mi è piaciuto perchè vero, perchè mi sono sentita meno sola davanti a dubbi, incertezze, desideri.
Ho conosciuto Carofiglio la scorsa estate attraverso le prime tre storie dell'avvocato Guerrieri ed è stato amore a prima pagina. Guido (l'avvocato Guerrieri), il suo modo di parlare e di agire, i suoi lunghi flash back ad occhi aperti, la sua capacità di guardarsi dentro, di confrontarsi con la debolezza umana e il "non sa da fare" che in forme diverse attraversa ogni vita. Mi è piaciuto perchè vero, perchè mi sono sentita meno sola davanti a dubbi, incertezze, desideri.
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Ero delusa. Probabilmente avrei chiesto solo un autografo sul libro e lui avrebbe risposto: "Va benissimo, non c'è problema". Io l'avrei guardato stupita: "Non c'è problema? Ma come parli, Gianrico? Sei impazzito? Dopo non c'è problema ti rimangono tre passaggi: un attimino, quant'altro e piuttosto che nell'immonda accezione disgiutiva." Questo quello che avrei voulto dire. "Grazie mille." Questo quello che avrei detto.
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"Le perfezioni provvisorie " Gianrico Carofiglio
Piace molto anche a me. Peccato che non è prolifico come un Simenon. Finiti i primi 3 libri mi sono buttato su quelli del fratello. Ma non è esattamente la stessa cosa.
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