martedì 16 febbraio 2010

Shut Up

Quest'anno anche la scuola d'infanzia comunale ha aperto le porte alle lingue straniere. L'inglese è fondamentale nella vita: meglio iniziare da piccoli.
Sì insomma non troppo piccoli perchè a quattro anni è presto: i quattrenni devono migliorare la comunicazione nella lingua madre e poi disegnare, colorare, correre, giocare sono attività impegnative e stancanti, meglio non esagerare! A cinque anni tutto è diverso e poi il comune ha stanziato fondi solo per loro, per i quattro anni no. Ovviamente l'esclusione di Marco dall'iniziativa ha spinto Antonio a parlare con la direttrice e nella richesta di chiarimenti ha presentato alla fortunata il suo programma educativo che prevedeva il cinese e il russo da affiancare all'inglese oltre ad altri insegnamenti utopistici. Ma questa è un'altra storia.
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Insomma Marco non segue il corso di inglese ufficiale, gioca però con i bambini di cinque anni e per emulazione impara. Da giorni torna a casa ripetendo: "Hello, run, stand up", c'è anche un "by bike" che sta per arrivederci.
Visto l'entusiasmo dimostrato ho pensato a qualche lezione di sostegno casereccia e abolito l'inizio corso da manuale "Hello Peter, how are you?" sono passata direttamente ai "phrasal verb" e alla espressione che si sentirà ripetere spesso nella sua vita "shut up".
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Ora sapete bene che Luca sta all'arte oratoria come la neve ad ottobre. Sentire l'imperativo, insindacabile e orgoglioso "Shut Up" di Marco rivolto ad ogni tentativo di favellare del fratello non era proprio l'obiettivo del mio corso rapido di inglese.

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