martedì 14 luglio 2009

Fatti, informazioni e censure

Anni fa la rivista Avvenimenti aveva distribuito insieme al giornale un libro di Claudio Fracassi "Sotto la Notizia Niente. "
Il titolo del libro parla da sè. Si possono creare informazioni o censurarne altre, si possono inventare fatti e su questi creare notizie per distogliere l'attenzione dal vero. Le informazioni che ci vengono veicolate da giornali e telegiornali sono interpretazioni di un fatto, a volte manipolazioni dello stesso, altre volte pure invenzioni.
Nel libro ci sono storiche "libere interpretazioni"davvero interessanti.

Che il mondo della informazione non sia trasparente è cosa nota, che poi si censuri il vero a discapito del non vero è alquanto bizzarro.
Eppure la censura è sempre in agguato, lo dimostra anche il decreto Alfano e proprio contro quest'ultimo oggi si chiedeva di scioperare: una giornata di silenzio contro un decreto che imporrebbe anche ai blogger l'intimazione alla cancellazione di notizie ritenute inadatte pena una sanzione pecuniaria.
L'autocensura per protestare contro la censura non mi è parsa una grande tattica, ammesso che a qualcuno possa interessare a tal punto il contenuto del mio blog da verificare quello che scrivo, ma non esiste solo il mio blog.
Mi è parso più utile fare un po' di pubblicità ad un libro che apre gli occhi sul mondo delle informazioni se ancora ce n'è bisogno e continuare a scrivere come ho sempre fatto, nel rispetto di me stessa e degli altri, spero.

6 commenti:

  1. Grazie renata per la dritta sul libro! Molto meglio che un semplice banner ;-) L'importante comunque è che se ne parli e ci sia allerta su questi 'progetti', specialmente sulla loro potenziale portata nel lungo periodo. La mia paura infatti è che, una volta introdotte alcune fattispecie ed istituita una prassi di controllo, nulla vieti poi di estendere le fattispecie e restringere a piacere la definizione di ciò che è 'lecito' e ciò che non lo è, nel tempo...

    RispondiElimina
  2. interessante il libro, ne ho letti altri riguardanti il giornalismo e il business interno alle notizie, come al solito ci sono senpre gli interesse di qualcuno da tutelare nel nome di una legge ad personam che poco ha a che fare con il reale interesse di tutti, la libertà di scrittura e un diritto fondamentale che non dovremmo farci sottrarre in maniera pseudo lecitada chi vuole solo tenere nascosti i suoi poco leciti movimenti. Il problema è che si combatte contro chi dovrebbe tutelare.

    RispondiElimina
  3. ci manca solo che uno non possa più esprimere liberamente le proprie opinioni!!!!
    quando il contenuto di qualcosa non viola la morale e il comune senso del pudore non vedo perchè dovrebbe incappare in censura!!!!
    forse perchè a volte parliamo di chi il comune senso del pudore l'ha perso da tempo!!!!
    mammina74

    RispondiElimina
  4. io l'ho visto ora questa storia dello sciopero ma sinceramente queste iniziative mi sembrano più folkloristiche: io sono una persona terra terra e facio una cosa se vedo che serve a cambiare la situazione, altrimenti nn ha senso.
    a chi frega lo sciopero dei blog? ai blogger e basta, quindi chissenefrega se i blog tacciono? mah
    grazie della segnalazione nn conoscevo questo libro

    RispondiElimina
  5. @Marlene sono d'accordissimo con te, infondo negli ultimi anni di leggi ad personam ne abbiamo viste molte e tutte più o meno volte a tutelare la stessa persona che guarda caso è proprio quella che ha il maggior potere sulla informazione in Italia. In ogni business che si rispetti il controllato non può anche essere controllore di se stesso, ma il "non" viene sospeso quando si parla di informazione in Italia e questo la dice lunga su quanto ci viene propinato da alcuni giornali e telegiornali. Ci sono libri comunque esplicativi, che aprono gli occhi ma che poi non riescono a cambiare la situazione. E in parte sono d'accordo con Emily, alla fine penso anche io che non sia servito a modificare nulla il tacere o meno dei blogger di ieri, ma era comunuqe un modo per esprimere un parere.
    Resta poi aperto il problema di quanto lo scrivere leda il comune senso del pudore come dice Mammina74 o la morale, e di quale sia il confine di cosa è lecito scrivere e cosa no con il rischio che il confine del "lecito" venga ristretto oltre misura per riprendere Mammalisa. Anche se su questo tema ci sarebbe molto da dire e da riflettere.
    Un saluto a Mamma in 3D con la quale mi trovo sempre più spesso in sintonia.

    RispondiElimina