mercoledì 10 giugno 2009

Candid Camera in Ospedale, forse.

In vita mia sono ricorsa ai ferri chirurgici tre volte e tali spero rimangano.
A dieci anni l'appendicectomia di cui ricordo poco se non una lunga assenza da scuola e una telefonata a tarda sera perchè non volevo dormire da sola in ospedale.
A venticinque anni il laser a eccimeri per recuperare la vista e togliere i fondi di bottiglia dagli occhi e dal naso che è sì grande ma pure sensibile e mal sopporta gli occhiali.
A trentatre anni il cesareo d'emergenza che non vi descrivo. Però vi racconto il post intervento.
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Luca nasce un sabato mattina alle 00:23, io esco dalla sala operatoria con catetere, drenaggio e una flebo al braccio.
La mattina seguente la ginecologa di turno non si accorge del drenaggio che non è usuale nei cesarei e dà disposizioni di: "togliere tutto", alias catetere, drenaggio e alimentazione tramite flebo. Ora mentre il catetere viene tolto dalle infermiere, per il drenaggio occorre l'intervento di un medico che mi visita nel pomeriggio, vede il sacco del drenaggio pieno di siero, quasi insulta la dottoressa del mattino e mi rimanda in camera dicendo che è meglio aspettare.
Poco danno se non fosse che sono digiuna dal mattino, che dovrò passare la notte digiuna e tale resterò fino al pomeriggio successivo.
Il giorno seguente il medico mi riceve in una sala visite poco distante dalla sala parto. Mi siedo sul lettino ginecologico e allungo le gambe. Improvvisamente la parte terminale del lettino cade, io lancio un urlo di dolore.
Scuse generali, si ricomincia. Il medico estrae il tubo ma a causa di aderenze, fuoriesce parte della sottocute. Altro urlo di dolore. Serve qualche punto di sutura: il buco rimasto è un po' grosso e il rischio è una cicatrizzazione antiestetica. "Eviterò il bichini questa estate!" dico al medico.
Resto per trenta minuti con le gambe sospese per aria e tutto il resto in bella mostra, accanto a me la porta aperta sul corridoio: le infermiere entrano ed escono cercando di soddisfare le richieste del medico e non perdono occasione di insultarsi tra loro. Cucire senza anestetico, ago, filo e guanti della giusta misura non è semplice, ma quella è una sala visite anche se poco distante dalla sala operatoria.
Il giorno seguente mi dimettono.
Torno alcuni giorni dopo per togliere le graffette, i punti metallici del cesareo. Mi capita una stagista. Il primo punto non vuole uscire, l'infermiera insiste, insulta il chirurgo per il pessimo lavoro fatto e continua ad armeggiare. Al terzo punto Antonio la invita a chiamare una collega. I punti sono perfetti ma per estrarli bisogna sapere usare la pinza.
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Ho pensato più volte che uscisse Gerry Scotti dicendo: "Sorridi sei su Candid Camera", ma non è successo. Non è che avete trovato il video su You Tube? Almeno potrei rivendicare i "diritti di paziente".

8 commenti:

  1. Mamma mia Renata, mi dispiace davvero che sia andata cosi'. Se ti capita un prossimo cesareo, prova a cambiare ospedale...
    Io di cesarei ne ho subito due, e di entrambi ho un ricordo non sgradevole come trattamento del paziente e professionalita' del personale.
    L'unica cosa che posso rimproverare e' la pancia, che e' rimasta molliccia e prominente. Ma non ho fatto neanche mezzo addominale...

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  2. @MammaOggiLavora: in realtà l'intervento è stato fatto molto bene, considerando che è stato fatto in emergenza (mia e dell'ospedale) e che sono stata sotto i ferri per quasi due ore. Sulla pancia ho una bella bocca che ride, tutto sommato anche simpatica. E' stato il post che mi ha lasciato perplessa! Comuqnue spero di provare di nuovo il parto naturale, se dovesse succedere ancora!

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  3. Mamma mia!!! Ho sempre pensato che il cesareo non fosse una buona scorciatoia (so che il tuo è stato un'urgenza, ma c'è anche chi lo sceglie...), soprattutto per i disagi post-intervento. Ma a te è successo veramente di tutto!
    Meno male che, nel ricordo, riesci a riderci su :-)

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  4. Veramente allucinante!! ed eri a Milano..
    Io comunque suggerirei di filmare sempre visite e interventi dei nostri dottori, anche solo per finta, con la telecamera spenta. Magari così stanno più attenti a quello che fanno!!
    Un abbraccio
    isa

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  5. meno male che riesci a raccontarlo con un pizzico di ironia!
    Un bacio
    :)

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  6. @Ragazze un po' di ironia serve sempre...e poi sarebbe stato peggio capitare nelle mani sbagliate al momento dell'intervento e invece ho trovato un'ostetrica che mi ha tranquillizzato e rassicurato, una anestesista che mi è stata accanto per buona parte dell'intervento e due chirurghi che hanno proprio fatto un buon lavoro. Quel sabato notte c'era di tutto in ospedale, sembrava che tutti i bambini della zona avessero deciso di nascere proprio allora!

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  7. io ho fatto il cesareo (non per scelta) ma ho trovato due medici fantastici (uno è il ginecologo che mi ha seguito per tutta la gravidanza e che è rimasto oltre il turno per farmi il taglio) e tutte le infermiere meravigliose (per complcazioni ho passato 11 giorni in ospedale) e li ringrazio di cuore per come si sono comportati tutti (piccolo ospedale di provincia dimenticato dal mondo, quindi la professionalità e l'umanità non sono da ricercare solo nei grandi presidi, anzi se mi consenti è il contrario)
    mammina74

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