giovedì 21 maggio 2009

Tutta colpa di Zafòn

Chiudo il libro, scendo dalla metro e mi affretto verso le scale quando lo vedo. E' lui? Non ne sono sicura, è passato tanto tempo ma l'odore è proprio il suo. Cerco di avvicinarmi ma a quell'ora c'è tanta gente, lui si allontana e io non riesco a raggiungerlo, vorrei chiamarlo ma la voce non esce, il suo nome rimane chiuso dietro le mie labbra.
Lo seguo, mi faccio largo tra la folla di studenti: è sempre più lontano.
Salgo in piazza, mi guardo intorno: non sono nella solita piazza e quella accanto a me è la casa con gli occhi, lui non c'è.
Forse sto ancora dormendo. Mi stroppiccio gli occhi, li apro. Sono ancora lì, accanto a me anche la casa con gli occhi si è svegliata e da dietro quelle fessure vedo due pupille scure che mi riportano indietro di almeno quindici anni.
Ripenso al passato e mi domando perchè mi sta guardando da dentro quella casa azzurra. Cerco di chiamarlo ma c'è solo la casa davanti a me. E' scomparso di nuovo.
Mi sento prigioniera senza avere catene, vorrei correre e cercare di raggiungerlo. Ma non mi muovo.
.
Non mi fa bene leggere a tarda notte, dovrei averlo imparato ormai! Tutta colpa di Zafòn che mi ha tenuto sveglia per tre notti consecutive!
.
PS: "La casa con gli occhi" si trova sulla strada che porta alla scuola di'infanzia. Io non l'ho mai vista ma Marco la vede ogni giorno.

1 commento: