giovedì 19 febbraio 2009

Dietro un pugno

"Questa tappa strutturante, chiamata della gelosia, è inevitabile, è segno dell'intelligenza del bambino di fronte a un'esperienza nuova. Secondo i bambini essa è più o meno spettacolare. Si può affermare che più viene vissuta con intensità, più successivamente si assiste allo sbocciare di una personalità potente e capace di adattabilità." da "Il gioco del desiderio" di F. Dolto

Marco ha vissuto l'attesa del fratellino con entusiasmo: c’era il pancione e dentro qualcuno chiamato fratello ma non aveva ancora due anni e non poteva capire.
Poi è arrivato Luca e la gelosia di Marco è esplosa.
Ho iniziato a leggere alcuni saggi di psicologia e tutti ripetevano che era una reazione normale e positiva, tanto più positiva quanto più manifesta. Avevo parlato anche con un medico del consultorio pediatrico: "non lo lasci mai da solo con il fratellino, abbiamo visto casi di bambini accoltellati, buttati nella spazzatura di casa!"
Ok i consigli degli esperti ma ero davvero arrivata a pensare di avere sbagliato a cercare un secondo figlio così presto.
Il momento peggiore era l’allattamento. Ogni volta che Luca ciucciava il latte Marco si avvicinava, diventava paonazzo, pretendeva attenzioni urlando e piangendo. E così quel momento che doveva essere intimo e nostro diventava un atto dovuto, necessario: Luca ciucciava in autonomia mentre io coccolavo Marco.
Altro momento tragico era il ritorno dal nido. Andavo a prendere Marco subito dopo il pranzo e portavo con me Luca. Marco non guardava il fratellino, che ci fosse o meno a lui interessava solo un mio braccio che lo reggesse fino alla porta di casa. Una volta sono andata a prenderlo in taxi e avevo lasciato Luca con l'autista, massima fiducia ad uno sconosciuto, Marco mi ha abbracciata all’uscita dall’asilo con un trasporto e un entusiasmo insolito.
La gelosia era sempre rivolta a me e spesso scoppiava improvvisamente senza un apparente motivo: cercavo di non dare eccessiva importanza al problema, di non rimproverarlo troppo, di ritagliare spazi solo per lui quando il fratello dormiva. Una sera mentre avevo Luca in braccio, Marco si è avvicinato con aria allegra e ha sferrato due pugni sul naso del fratello che ha iniziato a piangere e sanguinare. Ok non rimproverarlo ma tutto ha un limite!
Poi Luca è cresciuto quel tanto che basta per riuscire a difendersi e per capire che quando il fratello esagera, basta rifugiarsi da mamma. Ma anche Marco è cresciuto.
La gelosia ha manifestazioni diverse o forse mi sono abituata io: ci sono ancora spinte e accanite difese di giochi e spazi, ma molto spesso si limita alle parole: "Mamma voglio coccole! Mamma quella è la mia gamba, Luca si deve sedere sull’altra!"
C'è anche molta collaborazione e sono contenta quando li vedo giocare insieme. E’ soprattutto Luca a cercare il fratello, a imitarlo. Non serba rancore e nemmeno memoria del pugno al naso e di qualche scappellotto.

Anche oggi vi ho raccontato un po’ di fatti miei.

7 commenti:

  1. l'altra sera ho dimenticato di farti notare, come Marco sia riuscito a trasformare un pugno -diretto verso il faccino di Luca - in una carezza; e come si sentiva adulto Marco quando mi raccontava l'utilizzo degli "straccetti" da parte di luca
    :-)

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  2. L'ho notato anche io. Marco anche a scuola parla molto spesso di suo fratello mitizzandone le imprese e sembra quasi orgoglioso... poi nel privato recupera!

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  3. Credo che la gelosia tra i fratelli sia direttamente proporzionale all'amore che provano l'uno verso l'altro.Pensa che il quasi quattrenni presenta prima la sorella che se stesso e nel gioco con altri bimbi la coinvolge sempre, certo è che quando sono loro 2 soli è indispensabile la mia presenza e soprattutto stesse attività!Sono fasi che piano piano si risolvono,ci sono momenti più o meno acuti,credo si sentano rincuorati dalla presenza e dall'affetto del genitore.Ciao Erica

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  4. A me sembra importante la questione della corta differenza di età. La sperequazione si annulla più velocemente e la gelosia si estingue prima, in un certo modo si distribuisce. Due anni sono un'eternità i primi due anni... ma poi saranno due bimbi vicini nel tempo che la mamma ha concepito in momenti psichici distanti tra loro ma non epocalmente diversi. E allora non solo la gelosia si riduce, ma viva eh viva i bimbi che crescono demogratici:) che crescono nella consapevolezza del dover condividere.

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  5. @Erika: mi ritrovo nelle tue parole. Però Luca mi cerca proprio per difendersi. E' furbetto e ha capito che se ci sono io vicino, Marco non osa...

    @Zauberei: Non è che tu hai a che fare con la psicologia nella vita? :-) Sempre preziosi i tuoi interventi. Grazie

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  6. Pensa che la mia esperienza è totalmente diversa. I miei bambini hanno 22 mesi di differenza e il più grande, quando ha visto la sorella in braccio a me in ospedale, le ha offerto il suo pane e la macchinina. Da non credere. Ha avuto semmai qualche regressione, presto superata. Pensa che a me hanno detto che è proprio la poca differenza di età a limitare la gelosia. Boh! O forse il fatto che siano maschio e femmina e quindi ci siano meno sovrapposizioni?

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  7. @M di MS: non sono una psicologa e non saprei. Non penso però che sia una questione di maschio e femmina, anche perchè una mia amica (18 mesi di differenza tra i due bimbi) ha vissuto un'esperienza simile alla mia. Forse più semplicemente dipende da bambino a bambino.

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