Alle ore 13:00 di venerdì 19 agosto attracchiamo al porto di Trondheim.
Capitale della Norvegia fino al 1217, è oggi la terza città
del paese per dimensioni.
Nel 1681 un incendio devastò quasi tutta la città che fu
riprogettata con ampie strade e raggiunse il massimo splendore nel XVIII
secolo. La sua posizione strategica la
trasformò durante la seconda guerra mondiale in una base tedesca per il
controllo della Norvegia, ma fortunatamente non subì troppi danni. Oggi è la capitale
tecnologica del Paese, con una prestigiosa università di Scienza e Tecnologia: nel relativo istituto di ricerca lavorano più di 2000 persone.
Cittadina tra le più fotogeniche della Norvegia: ricca di
edifici antichi e molto affascinante anche la Trondheim moderna.
Ok la cittadina, ma noi abbiamo una prima urgente destinazione:
una farmacia. Sono passate meno di 24 ore dalla intossicazione alimentare e non
tutti si sono ripresi.
Il bollettino medico all’ora di colazione recitava:
- Pasquale e Antonio hanno trascorso la notte nel bagno della cabina, sfrattati di tanto in tanto dalle rispettive consorti perché le flatulenze è meglio gestirle nelle cabine proprie che in uno dei tanti bagni presenti sulla nave.
- Domenico e Carolina soccorsi dall’imodium materno durante la notte ancora giacevano sul letto in preda a dolori di stomaco.
- Luca aveva già fatto incetta di croissant alla crema: fino a quel momento nessuno aveva ancora associato le due scariche mattutine a qualcosa di sospetto.
- I pochi altri rimasti lontano dallo stufato di manzo il giorno precedente, avevano dormito sereni e ignari della sorte dei lori compagni stavano riempiendo i piatti in vista di una abbondante colazione.
La sensazione che non fossimo gli unici ad essere incappati
nello stufato si è trasformata presto in certezza: di solito all’ora di
colazione sui piatti si vedevano spuntare prugne fresche e secche; quella
mattina tutti chiedevano banane nell’imbarazzo dei poveri camerieri impreparati
ad una impennata della domanda.
All’ora di pranzo grazie allo spaccio di imodium di Roberta
quasi tutti ci sentiamo leoni, pronti ad affrontare Trondheim. Tutti, tranne il
povero Pasquale che nessuno ancora ha visto uscire dalla cabina, soccorso
amorevolmente dalla moglie Laura e intorno al quale aleggia il mistero del
complotto. Può un ispettore sanitario integerrimo persecutore delle frodi
alimentari finire la crociera chiuso in cabina a causa di una intossicazione?
Poco distante dal porto troviamo una fornita “Apotek- farmacia”
in cui lavora una gentilissima signora comasca, di Porlezza, che oltre a
rifornirci di tutto il necessario per ristabilire presto condizioni fisiche
ottimali a tutto il gruppo si lascia prendere dalla nostalgia per il
nostro Paese e ci racconta che vive lì da anni, ha lasciato Como per amore e
vive in quella cittadina adagiata sul fiordo che è come un grande lago ma
salato e che assomiglia un po’ alla sua città d’inverno. Se pensiamo che con i suoi 207.000 abitanti è la
terza città del Paese per numero di abitanti ci rendiamo presto conto che non
deve offrire poi tante occasioni di incontri e amicizie ma ci congediamo in fretta,
siamo lì per visitare la città.
Cuore della città è la Torvet, piazza in cui c’è la statua del re Olav Tryggvason, re vichingo nel 997. Poco distante troviamo anche Palazzo Stifsgarden: il più grande palazzo in legno di tutta la Scandinavia con 140 stanze di stile tardo barocco. Oggi è la residenza della famiglia reale in città.
Accanto il giardino del palazzo che è pubblico con ingresso
in Dronningens gate.
C’è tanto da vedere e non abbiamo molto tempo, prossima tappa la Njdaros Domkirke, la cattedrale gotica più settentrionale d’Europa con la struttura medioevale più grande di tutta la Scandinavia. Finalmente una vera cattedrale! Ci soffermiamo a guardare la facciata principale alla ricerca della statua di Re Olav Haraldsson, un re vichingo molto famoso che nel 1030 subì il martirio nella battaglia di Stiklestad e fu poi canonizzato.
Tra le tante statue raffiguranti personaggi biblici, vescovi e sovrani norvegesi lo troviamo: il quarto da sinistra della seconda serie di figure, lo si riconosce dall’ascia che stinge tra le mani! La lezione di storia norvegese seguita durante la crociera sta dando frutto!
Per 12 euro riusciamo a visitare anche l’interno: i colori
accesi delle vetrate del rosone occidentale, l’altare che sorge proprio sopra la tomba
originaria di Sant’Olav, lo stesso della statua sulla facciata principale, a
lui si deve l’introduzione del cristianesimo a discapito della religione pagana
nordica. Nella cripta una raccolta
di lapidi scolpite in epoca medioevale.
Accanto alla cattedrale c’è il Palazzo dell’Arcivescovo -Erkebispegarden- edificio del 1160 che ospita il Tesoro della Corona e un museo. Anche questo chiuso.
Manca una sola tappa ma un’intossicazione alimentare è cosa seria e a questo punto del percorso perdiamo altri compagni di viaggio costretti a ritornare sulla nave. Non ci resta che espugnare la fortezza con i pochi prodi rimasti in piedi. La Kristiansten Festning, ricostruita dopo l’incendio del 1681 e utilizzata come prigione durante la seconda guerra mondiale, è visitabile tutti i giorni liberamente quando la bandiera è issata. Offre una bella raccolta di cannoni di diverse epoche storiche e una bella vista sulla città.
Una particolarità, a Trondheim i tombini o chiusini sono particolari: su tutti è raffigurato lo stemma della città.
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