giovedì 18 agosto 2022

Norvegia, 18 Agosto: Isole Lofoten

 Arriviamo alle Isole Lofoten alle 8:00 di giovedì 18 Agosto.

La nostra guida dice che in tutta l’estate norvegese giornate dal cielo così limpido e il mare così piatto si contano sulle dita di una mano.

Ci attendono tre ore di navigazione che ci porteranno all’interno della incontaminata natura delle isole dai pendii alti e scoscesi che fanno da argini al Trollfjord e tutto intorno cime innevate e cascate.

Indescrivibile lo spettacolo a cui stiamo assistendo, nessuno scatto fotografico riesce a rendere l’idea della magia che ci circonda.



Ci sentiamo parte di questa natura e incuranti del freddo stiamo sul ponte della nave e scattiamo foto a destra e manca. Sopra di noi appaiono anche alcune aquile e riusciamo a immortalare la loro presenza in uno scatto mal riuscito. 


Ad un tratto da sotto coperta esce lui: un esemplare di uomo dal sangue vichingo perfettamente a suo agio in quell’eden biblico: veste solo il primo strato della cipolla a cui siamo avvezzi da giorni e non ha bisogno di coprire la folta chioma con cappelli o fasce di pail. 
Sta lì sul ponte della nave incurante del vento pungente di questa giornata estiva. Non è solo: gli fa compagnia una graziosa creatura femminile anche lei poco vestita. Lavorano sulla nave e concedono qualche scatto a noi turisti invidiosi della loro resistenza fisica.

Terminato il giro in battello approdiamo a Svolvear e da lì il nostro percorso prosegue in autobus. Il tragitto lungo la strada panoramica che costeggia il fiordo ci offre altri scorci e altri paesaggi meravigliosi ma le foto sono compromesse dal riflesso del vetro dei finestrini. 

Alle 16:00 arriviamo in una piccola baia molto graziosa, lì intorno gli essiccatoi per lo stoccafisso ormai vuoti. La produzione va da febbraio a giugno, in agosto inoltrato ci dobbiamo accontentare di quello venduto un po’ ovunque e forse è meglio così. Mi sono fatta l’idea, forse sbagliata, che non abbia un odore poi così gradevole mentre sta appeso al sole ad essiccare.


Sono le 16:00 e non abbiamo ancora pranzato, la sosta serve anche a questo anche se è un po’ tardi. La struttura del locale è particolarmente interessante, tutte travi in legno che si incastrano e si sorreggono a vicenda.  La nostra guida dice che risale alla fine dell’800 e ci crediamo. Pranzo a buffet.

Ora io sono piuttosto schizzinosa sul cibo, mi piacciono i piatti semplici e poco elaborati. Non amo salse e intingoli vari e lì non vedo nulla di semplice. Mi accontento di qualche fetta di pane al sesamo, un piatto di riso e qualche fetta di salmone norvegese. Per scaldarmi un po’ anche una buona tazza di te caldo. Di lì a poco saremmo stati nuovamente sulla nave. Anche i ragazzi e qualche amico sembra non apprezzare particolarmente il cibo. Ma siamo digiuni da colazione, qualcuno si lascia conquistare da uno stufato di manzo, ultima portata presente sul bancone delle pietanze. La scelta non è felice, tutti quelli che mangiano stufato trascorrono la nottata in bagno tra dissenteria e dolori di stomaco. La giornata seguente per alcuni di noi è compromessa e prima tappa obbligata sarà una farmacia.

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