Ore 8:00 di un uggioso mercoledì di Agosto. Costa Fascinosa attracca
a Tromso, 400 km a Nord del Circolo Polare Artico, la Porta dell’Artico.
Un tempo città importante per la pesca, la caccia alle foche
e altri animali artici. Punto di partenza delle prime spedizioni polari. Oggi
uno dei luoghi migliori per vedere l'aurora boreale da novembre a metà gennaio e
il sole di mezzanotte da maggio a metà luglio.
Noi siamo a metà agosto e il cielo è coperto: le previsioni dicono
che pioverà presto, niente sole e niente aurora…forse questa volta proveremo l’ebrezza
di visitare Tromso sotto l’acqua battente!
A dire il vero non è
la giornata adatta per una doccia all’aperto, sono sotto effetto dell’OKI. Ieri
abbiamo temprato il nostro spirito vichingo concedendoci un bagno nella vasca
idromassaggio del ponte 9, ma il mio corpo è decisamente meno vichingo del mio
spirito!
Ma... quando mi ricapita di stare in costume da bagno al Circolo Polare Artico!
Arriviamo a Tromso, cerchiamo
di capire la nostra posizione perchè la città si estende lungo la costa
orientale dell’isola di Tromsoya mentre la nostra prima meta è la Cattedrale Artica
che si trova sulla terraferma, collegata all’isola da un ponte ad arco, il
Tromsobrua.Acquistiamo il biglietto giornaliero per poterci
muovere liberamente sugli autobus locali e partiamo a bordo del bus n.24.
Oltre il ponte, davanti a noi appare una chiesa dalla strana forma di un triangolo isoscele.
Ora se penso ad una cattedrale mi viene in mente il Duomo di Milano, la Basilica di San Pietro o anche la magnifica Cattedrale di Altamura, qualcosa di maestoso e imponente che annulla tutto quello che sta intorno, lasciando senza parole.
Questa Ishavskatedralen o Cattedrale Artica non ha nulla di tutto ciò ma è particolare. Per 5 euro possiamo entrare a visitare l’interno. Lo descrivo con le parole della nostra guida: 11 archi triangolari ricordano i crepacci dei ghiacciai, splendide e luminose vetrate istoriate illuminano la parte orientale dell’edificio. Un po’ disturbata per la vicinanza ad una delle strade più trafficate. Dentro non c’è nulla di intimo, troppo commerciale tanto che per i ragazzi è poco più di un pub dai comodi posti a sedere in pelle.
Mi colpisce solo l’angolo dedicato alle candele votive: una vasca in ferro contenente ghiaia e in uno degli angoli un cero acceso. I fedeli possono inserire piccole candele nella ghiaia dopo averle accese attingendo alla fiamma del cero.
Dalla cattredale dobbiamo
spostarci alla Funivia Fjellheisen che porta al monte Storsteinen (421m) da cui
si gode un bel panorama sulla città ma il cielo è sempre più coperto per cui
sfruttiamo il nostro biglietto giornaliero e ci concediamo un primo giro della città
per una visione d’insieme. E poi quando dobbiamo riprendere il tragitto a
piedi, arriva la pioggia!
Ci sarebbero altre
due chiese interessanti da visitare: la Domkirke luterana e in cima alla
collina la Chiesa Cattolica. Costruite entrambe nel 1861 vantano entrambe il
titolo di sede episcopale più a Nord del Mondo, ciascuna per la sua
confessione. Ne troviamo solo una: la Domkirke o Cattedrale di Tromso.
È
l'unica cattedrale ad essere stata costruita interamente in legno in Norvegia
ma è chiusa come la maggior parte delle chiese che incontriamo nel nostro
viaggio.
La pioggia non dà tregua,
i poncho gentilmente prestati dai vicini di casa sono rimasti nella valigia che continua a vagare raminga tra
Linate-Francoforte-Amburgo: siamo bagnati, molto bagnati! Ci rifugiamo nel Polarmuseet
o Museo Polare, è sul porto in un edificio in legno del 1833 che fungeva da
dogana del Paese fino agli inizi degli anni 70.
Ospita mostre sulle prime
spedizioni al Polo e le imprese di Nanses e Amundsen e sulla caccia/cattura di
animali artici.
Le foche da preda per il bisogno di sopravvivenza dei popoli
indigeni Sami nell’Artico diventano in questo museo occasione di spettacolo
e così alle 12:00 assistiamo tutti insieme allo show delle foche addomesticate
che per un po’ di pesce fresco fanno volteggi, piroette e applaudono al
pubblico che ricambia festoso. Tutto sommato brave e bravi gli istruttori!
Come
le foche anche noi abbiamo bisogno di cibo, possibilmente caldo, ci spostiamo in
un locale del centro e poi nei negozi che sono anche un’esposizione della
migliore fauna locale.
Il tutto potrebbe bastare, Tromso è una cittadina carina e
accogliente, l’abbiamo visitata nel suo mood più affascinante: la pioggia. L’OKI
ha cessato il suo effetto da tempo, potremmo ritornare al caldo della nostra
cabina… e invece no.
Temerari delle
temperature artiche decidiamo di scaldarci ancora un po’ nel pub più caratteristico
della città: il Magic Ice Bar.
Per la modica cifra di 50 euro a famiglia accettiamo di indossare pesanti
poncho e guanti per gustare un ottimo cocktail al mirtillo in un bicchiere di
ghiaccio e riviviamo sulla nostra pelle l’esperienza dei primi esploratori artici
al Polo. Potrebbe sembrare un po’ kitsch e lo è, ma fatelo!
Se siete già febbricitanti e il vostro mix di farmaci sta
per terminare il suo effetto potreste improvvisamente iniziare a tremare in
modo convulso, la vostra arcata dentale superiore potrebbe ricercare in modo
spasmodico quella inferiore in un battito continuo e preoccupante ma non
importa, provatelo. Quando vi ricapita!
che bello Renata il tuo reportage!
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