Ci siamo alzati con il sole: giornata calda e afosa fino a poco fa e ora piove. Antonio seduto sul balcone legge un libro, le due pesti dormono: il momento adatto per scrivere un po'.
Marco per superare la tristezza iniziale di non aver trovato altri bambini italiani con cui chiacchierare ha ripiegato sui canadesi che pullulano in piscina, non capisce una parola di quello che dicono ma nemmeno loro capiscono lui e quindi il problema non esiste. Apprezza le uscite in pedalò e cajak, ma ancora il mare è lontano dai suoi desideri. Da quando poi ha scoperto i segreti del braccialetto all inclusive lo vediamo allontanarsi e tornare con bicchieri di acqua e coca cola in mano, altre volte torna con le sole cannucce; a volte non sono per lui ma per Luca. Ovviamente anche il barista sa quando sono per il fratello. L'altro giorno siamo andati a visitare Santiago di Cuba, ha cercato di far valere il potere di acquisto del suo bracciale anche nel ristorante in cui abbiamo pranzato ma con deludente risultato.
Luca il suo “orologio” non lo ama molto, lo mette e lo toglie in continuazione ma ancora non ha capito a cosa serve, per ogni necessità di cibo o bevande si rivolge al fratello. Ci segue al mare e in piscina ma resta sempre all'asciutto. Gli piace invece correre per i viali del villaggio con le ciabatte rosse ai piedi e gli occhialini da mare in testa, sembra un piccolo aviatore più che un nuotatore dei caraibi. Sorride a tutti e tutti lo guardano sorridendo per il suo buffo aspetto: è il “nino piqueno” di CUbA, perchè lui non è al mare in vacanza, lui è a CUbA e CUbA gli piace proprio tanto a parte quel piccolo particolare mancante dei bagni che non smette di sottolineare: “me no pipì, me voglio bidè!”
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