giovedì 21 gennaio 2010

Padri

Con loro parli principalmente di lavoro. Ti capita anche di scherzare e non disdegni qualche battutata sulle "prestazioni" e la "durata". Loro sono i tuoi colleghi, uomini, in carriera, spesso lontani da casa perchè in trasferta.
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Poi li vedi collegati al pc a tarda sera, pensi di augurare la buona notte, ti fermi a chattare dei tuoi bambini che si sono addormentati da poco e scopri la loro tristezza per non essere a casa, accanto ai propri figli.
Scopri che al di là della carriera, della dedizione al lavoro c'è una dimensione che prevale e forse è anche per questo che il nuovo ufficio ti piace ogni giorno di più.

6 commenti:

  1. Penso che, di pari passo alle nostre animate conversazioni sulla ridefinizione del ruolo della donna e sul superamento degli stereotipi sulla maternità, anche gli uomini siano in ricerca, non senza subire forti pressioni dalla società.

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  2. Segnali positivi. Da incoraggiare. Conciliare lavoro e famiglia deve essere possibile per le madri e per i padri. A questo dobbiamo puntare.

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  3. COncordo sul fatto che siano segnali positivi, e sono felice che questo nuovo lavoro per te sia tutto una scoperta.
    Renata cara, ho risposto al tuo commento sul mio post.

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  4. Di padri cosi' ne conosco vari... per fortuna!
    E sono anche tra i colleghi piu' umani :-)

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  5. Renata, io spero di diventare un "Padre" così...
    In realtà, nei miei sogni, avrei anche il desiderio di lavorare nel Vostro stesso ufficio...
    Sarebbe stato sufficiente nascere mille chilometri più a nord!

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  6. non sempre il lavoro consente di stare vicino ai propri figli ma già il desiderare di esserlo e trascorrere tempo con loro anche da lontano è un segnale positivo... però mi viene da aggiungere che ai padri infondo è permesso l'affetto a distanza mentre per le madri è una conquista/non conquista molto più sofferta.
    @Ondaluna vado a leggere...
    @Domenico sono certa che sarai un padre ottimo e chissà che in futuro non si possa essere colleghi meno distanti: in bocca al lupo!

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