lunedì 28 febbraio 2022

28 Febbraio 2022: Trattativa

Da giorni siamo sprofondati in un incubo da cui non riusciamo a svegliarci.

L’invasione della Ucraina da parte della Russia di Putin continua. Televisioni, cellulari ci aggiornano in tempo reale su quanto sta accadendo sul campo e su come il mondo intero stia cooperando per trovare una soluzione. Una posizione compatta quella della NATO e dell’Europa intera nel cercare di trovare le misure per fermare questa Guerra; una collaborazione che non ricordo di avere mai visto in altri momenti. La Svizzera stessa, sempre rimasta neutrale durante i conflitti mondiali, rompe il silenzio unendosi alle sanzioni già introdotte dalla Unione Europea. Una vera svolta del Presidente della Confederazione Svizzera, Ignazio Cassis, pronto anche a congelare alcuni beni posseduti dai cittadini russi. La stessa Cina di Xi Jinping per il momento non si sbilancia troppo con l’amico Putin, non vuole instabilità, non vuole compromettere la sua economia. 

Le piazze di tutto il mondo si riempiono di bandiere inneggianti la PACE e lo stesso accade nelle principali piazze Russe dove dire NO alla guerra è una vera dimostrazione di coraggio e di disperazione. Il coraggio che trova solo chi sa cosa vuol dire vivere nel terrore, coraggio di chi sa che scendere in piazza comporta un arresto quasi sicuro ma non può più tacere, non può più accettare perché la libertà vera non ha prezzo. 

In questo momento sono in corso colloqui per “una tregua”: si è aperto un tavolo di trattativa. 

In questo momento:

la Russia è sola contro l’Ucraina, sola con la sua minaccia nucleare. 

l’Ucraina è sola contro la Russia ma dietro di lei il mostro delle sanzioni che tutto il mondo sta confezionando e che progressivamente diventano più pesanti.

Non so cosa succederà. Non credo proprio che questa trattativa porti davvero alla fine della Guerra. 

Putin non può perdere, lo ripetiamo tutti. Perché in questi momenti di paura ci improvvisiamo tutti esperti di politica internazionale e la paura aumenta le nostre competenze. Probabilmente si delineerà meglio che tipo di guerra dovremo combattere da domani. La Guerra sul campo che sta vivendo ora l’Ucraina? La Guerra della “povertà” dovuta alle conseguenze delle sanzioni contro la Russia e alla perdita di un mercato da cui dipendiamo per gas ed energia, di un mercato fortemente interconnesso con il nostro mondo finanziario ed industriale? La Guerra delle ecatombi nucleari?

Attendiamo respirando questa aria di Tregua.


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