Da trenta giorni in
territorio ucraino si combatte. La Russia continua la sua invasione all’interno
del Paese radendo al suolo intere città. Per la Russia non è una invasione è
solo "un'operazione speciale per smilitarizzare il Paese”.
Un’operazione talmente
speciale che in soli trenta giorni ha lasciato sul campo più di 15.000 soldati
russi; 4.000 soldati ucraini e 900 civili. Un’operazione
speciale che sta costringendo migliaia di persone a vivere come topi nascoste nei
corridoi delle metropolitane, che ha generato due milioni di profughi e un
numero non definito di deportati in Russia. Numeri falsati ovviamente dalle fonti
e dalla propaganda bellica, numeri non ufficiali che solo la storia confermerà.
Numeri che rappresentano l’atroce realtà di distruzione e morte che questa
guerra sta provocando.
Trenta giorni fa mi ha colto
un senso di terrore, diverso e ben peggiore di quello che due anni fa ci ha portato
dentro la pandemia del Coronavirus. Una morbosa ossessione e ricerca di
informazioni sulla situazione ucraina e un’angoscia crescente per l’incapacità
di discernere tra notizie vere e verosimili: guerra alle porte, minacce
nucleari, terza guerra mondiale…
Ci sono tante guerre nel
mondo, di molte nemmeno conosco l’esistenza, ci sono Popoli che vivono situazioni
terribili da anni, ma sono lontani. Questa è troppo vicina. Se arriva in
Italia cosa facciamo? Abitiamo a Milano al settimo piano, quale bersaglio migliore?
Dove possiamo andare, come ci organizziamo per fuggire da questa minaccia?
Pensavo ai miei figli, al
fatto che se solo fossi nata qualche kilometro più a Est avrei dovuto vedere mio
figlio Marco abbracciare un fucile senza poter fare nulla per impedirlo.
Ma i giorni passano e ho imparato a convivere con queste notizie e con le sensazioni che generano, la testa mi ha imposto di essere egoista e di credere che forse questo massacro si fermerà al
territorio ucraino e che non continuerà a lungo.
Mi sento fortunata, molto
fortunata.
Cerco di aiutare come posso ma mi impongo di vivere,
di essere felice, di vedere gli amici e di respirare questa aria tiepida che la
primavera alle porte sta regalando.
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